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IN EVIDENZAPOTENZA

Rapporto Caritas, Potenza si conferma una “sacca di povertà”

Redazione 25 Luglio 2024
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25 LUGLIO 2024 – RAPPORTO CARITAS, POTENZA SI CONFERMA UNA SACCA DI POVERTÀ

POTENZA – E’ stato presentato questa mattina a Potenza presso il centro Caritas “A Casa di Leo” il Rapporto sulla povertà e l’esclusione sociale 2024 dal titolo “Sabbie mobili”, una fotografia del tessuto e dello status socioeconomico del territorio diocesano di riferimento, con particolare attenzione alla città capoluogo, che a causa dell’instabilità, delle difficoltà e della precarietà occupazionale oltre che dell’incertezza del presente può assumere le sembianze delle sabbie mobili e diventare una trappola insidiosa rendendo ogni tentativo di ‘fuga’ sempre più arduo con il metaforico pericolo di ‘sprofondare’.
Le persone, per oltre l’80% di nazionalità italiana, che si sono rivolte nel corso del 2023 ai 26 Centri di Ascolto Caritas presenti in Diocesi sono state 3709 con un aumento rispetto all’anno precedente del 5,8%. Il 73,9% ha figli e quasi la metà ha figli minori mentre la fascia anagrafica maggiormente in difficoltà si attesta tra i 45 e i 54 anni con una percentuale del 29,5%.

Questo dato non deve porre in secondo piano la così detta emergenza anziani: infatti le persone con un’età compresa tra i 65 e i 74 anni rappresentano il 12,5% sintomo di un problema sociale che per ovvie ragioni deve essere affrontato con strumenti di welfare adeguati.
Per quanto attiene alla scolarizzazione continua ad aumentare la percentuale di diplomati che nel 2023 si attesta al 28,7% mentre il 48,7% ha concluso solo il primo ciclo di istruzione. Sul piano lavorativo il 50,7% dichiara di essere disoccupato in cerca di nuova o prima occupazione e tra questi le donne sono il 61,4%.
Un dato strutturale del nostro territorio, dove lo scarso impegno delle donne nel mondo del lavoro rappresenta una possibile causa per cadere nella trappola della povertà che è strettamente connessa all’insufficienza del reddito a causa di occupazioni precarie, scarsamente retribuite o non tutelate da regolari contratti, situazioni alla base del ‘woorking poor’: il 94% delle persone manifesta uno stato di fragilità economica mentre la platea di chi non ha alcun reddito è in decrescita rispetto agli anni precedenti e si attesta al 15%, nel 2019, invece, era pari al 32%.

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Si delineano, dunque, due profili sociali: da una parte persone con storie assistenziali molto lunghe, per lo più ultracinquantenni, con un basso capitale formativo e carriere lavorative interrotte da lungo tempo, spesso in carico anche ai servizi sociali; dall’altro si evidenzia un aumento di persone più giovani, più istruite, a volte occupate o comunque che hanno perso il lavoro da poco, non in carico a misure istituzionalizzate.
L’87% delle persone incontrate ha fruito dell’aiuto alimentare in modo continuativo con la distribuzione di 9.352 pacchi di viveri, l’erogazione di buoni spesa e l’accesso all’emporio della solidarietà.
Per quanto concerne i sussidi economici, il 67,7% riguarda nello specifico il pagamento di bollette e/o tasse, il 15% i canoni di locazione. Dal punto di vista sanitario gli interventi legati alla salute hanno riguardato il 23% della totalità delle persone: si tratta di richieste farmaci, visite mediche e cure odontoiatriche. 

Mons. Davide Carbonaro arcivescovo metropolita di Potenza – Muro L – Marsico N. sottolineando l’intenso lavoro della Caritas sul territorio ha ribadito l’importanza del senso di comunità per superare le difficoltà: “La Caritas dona vitalità. Nella sabbia, nel deserto, ci sono delle oasi che sono luoghi di ascolto, di sostegno, di cura e premura. Aiutare le persone in difficoltà significa accompagnarle con dignità in un percorso di vita puntando ad un salto di qualità al fine di superare la difficoltà di un dato momento e responsabilizzare l’aiuto. La rete, dunque, deve essere intelligente e partecipata”.

Per Marina Buoncristiano, direttore di Caritas Diocesana di Potenza – Muro L – Marsico N: “La nostra missione abbraccia le persone più fragili. Non abbiamo la presunzione di essere l’Istat delle persone in difficoltà, con questo documento mostriamo una fotografia della nostra diocesi, ovvero una parte importante della nostra regione. Attraverso questi dati emergono incontri e storie di vita segnate. Il futuro altro non è che il presente che indossa l’abito della speranza o quello paura.
Noi abbiamo il dovere di guardare avanti con fiducia per promuovere percorsi virtuosi con una mappatura precisa dei bisogni e delle risorse disponibili, ottimizzandole al meglio e senza sprechi”.
Buoncristiano non ha dubbi: “Lo scenario impone di superare i personalismi imparando a lavorare in rete, l’unione diventa una ricchezza e le specificità un valore aggiunto”.
“La città di Potenza evidenzia una serie di criticità. Emerge anche una difficoltà a denunciare la propria condizione, c’è quindi una sacca silente di povertà più difficile da raggiungere e logicamente da provare a sostenere.
Abitazione e lavoro sono le prime vere emergenze. La realizzazione di abitazioni rappresenta un strumento utile per fronteggiare l’emergenza casa e bisogna cominciare a mettere in campo una serie di politiche in tale direzione. La politica deve avere l’ambizione di fare”, ha detto il primo cittadino di Potenza, Vincenzo Telesca.

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