Sabato 20 luglio 2024 – “E’ grave che nel Cpr di Palazzo,che andrebbe chiuso urgentemente in considerazione degli esiti delle inchieste e degli arresti recenti per la condizione dei detenuti, definiti ospiti, la gestione non riesca a garantire un pasto decente“.
A denunciarlo è Pietro Simonetti (Comitato Arci nazionale per monitoraggio Cpr)
“Per questi motivi prima domenica e poi giovedì mattina – prosegue Simonetti – gli “ospiti” sono saliti sul tetto per protestare contro i fornitori dei precotti. Un appaltato all’esterno del Centro.
Un migrante ha pure ingoiato vetro ed ora attente di essere operato al San Carlo di Potenza.
I detenuti, gravati da una condizione dura fatta di utilizzo di farmaci e da mancanza di servizi oltre ad essere condannati a scegliere, gran parte degli avvocati per la difesa, su indicazione di una lobby ora sotto inchiesta, non hanno voce, come ha potuto verificare la delegazione delle forze sociali, del volontariato e di deputati, consiglieri regionali che che qualche settimane fa ha verificato la situazione nel centro.
“Si sta meglio in carcere che qui per le garanzie dei diritti civili e la condizioni di vita compreso il vitto” questa la sintesi di quella ispezione.
Resta ancora un interrogativo: perché – chiede Simonetti – l’azienda che ha ottenuto l’appalto a Palazzo, qualche settimana prima fu esclusa in Sicilia per mancanza di requisiti importanti?.
Occorre sostenere la lotta per la chiusura dei Cpr, strutture di segregazione del tutto inutili per una diversa gestione del fenomeno dei rimpatri” conclude Simonetti.