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Relazione DIA, l’attività in Basilicata nel primo semestre 2023

Redazione 18 Giugno 2024
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Martedì 18 giugno 2024 – È stata pubblicata la “Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla DIA” nel primo semestre del 2023. Per quanto riguarda la Basilicata, quello che emerge dalla relazione della Direzione Investigativa Antimafia, è che la criminalità organizzata lucana è storicamente influenzata dalle matrici mafiose radicate nelle regioni confinanti. Nella provincia di Matera vi è la presenza di clan legati ad organizzazioni di matrice calabrese, pugliese e albanese interessate al controllo del territorio, quale presupposto indispensabile per il traffico degli stupefacenti gestito tra la Puglia e la Calabria. Nella provincia di Potenza sono invece operativi clan autoctoni anch’essi strettamente collegati a cosche criminali calabresi e campane. 

Contents
L’attività in Provincia di Potenza L’attività in Provincia di Matera Presenze della criminalità organizzata sul territorio nazionale ed estero e attività di contrasto antimafia 

L’attività in Provincia di Potenza 

In provincia di Potenza, la DIA di Potenza, unitamente alla Polizia di Stato di Matera, il 24 gennaio 2023, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile, in concorso con altri ancora in corso di individuazione, di estorsione, incendio, minaccia a pubblico ufficiale, tutti aggravati dal metodo mafioso. L’indagato, con modalità proprie del metodo mafioso, incendiava 2 strutture balneari, un ricovero agricolo per attrezzi nonché un opificio. 

L’attività in Provincia di Matera 

La Guardia di finanza di Policoro (MT), il 21 marzo 2023, ha eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di 9 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di peculato, trasferimento fraudolento di valori, furto aggravato, riciclaggio, autoriciclaggio, associazione per delinquere e proceduto al sequestro preventivo di un intero compendio aziendale operante nel settore ortofrutticolo. I fatti venivano commessi al fine di assicurarsi il prodotto ed il profitto dei reati di riciclaggio, traffico di stupefacenti, reimpiego di capitali illeciti ed allo scopo di agevolare un sodalizio criminale locale. 

Il 21 marzo 2023, i Carabinieri di Matera hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare4 nei confronti di 5 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di concussione, corruzione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale. Le indagini avrebbero riguardato alcune imprese operanti nel settore delle cave beneficiarie di autorizzazioni amministrative a proprio vantaggio ottenute mediante atti ideologicamente falsi, nonché di aver commesso sistematiche omissioni concernenti, in particolare, il recupero ambientale e la sistemazione finale delle cave medesime, a scapito della tutela dell’ambiente. 

Presenze della criminalità organizzata sul territorio nazionale ed estero e attività di contrasto antimafia 

Il 31 maggio 2023, la Guardia di Finanza di Policoro (MT) e di Potenza hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto5 nei confronti di 15 indagati, di cui 11 di nazionalità albanese, poiché ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalla transnazionalità, lungo la fascia metapontina (tra i comuni di Scanzano e Nova Siri) e con collegamenti di diversi sodali stanziati in altri comuni del territorio nazionale e transazionale (Albania). L’organizzazione criminale, attiva sin dal 2019, era in grado di rifornire varie piazze di spaccio di diverse regioni italiane. Dalla base operativa di Scanzano Jonico, i presunti capi albanesi mantenevano stringenti rapporti “commerciali” con la madrepatria da cui si rifornivano di ingenti quantitativi di stupefacente (eroina, cocaina, marijuana e hashish) che stoccavano nei depositi di Scanzano Jonico e Grottaglie (TA) per poi riversarli in quote, tramite corrieri, a vari hub di distribuzione collocati nelle province di Bari, Taranto e Lecce. Due soggetti albanesi si sarebbero occupati del reimpiego dei proventi illeciti del narcotraffico mediante broker inseriti in canali di riciclaggio internazionale che facevano ricorso all’utilizzo di criptofonini mediante la piattaforma “SKYECC”. 

Significativi risultati sono stati conseguiti, anche in materia di misure di prevenzione patrimoniali.

Il 7 aprile 2023, la DIA di Milano ha eseguito il sequestro preventivo per equivalente6 del profitto dei reati ascritti, per un importo di circa 250mila Euro, a carico di un amministratore di fatto di una società operante nel settore dei trasporti, indagato7 per il reato di traffico illecito di rifiuti perpetrato nel territorio lucano. Dagli accertamenti sarebbe emerso il fine di agevolare l’associazione camorristica dei CASALESI, tanto che la società in argomento sarebbe stata riferibile sin dalle origini, direttamente o indirettamente, al gruppo SCHIAVONE-ZAGARIA.
Per quanto concerne l’aspetto della prevenzione amministrativa, anche sulla scorta delle attività di informazione svolte dalla DIA di Potenza, sono stati emessi 13 provvedimenti interdittivi antimafia dalla Prefettura di Potenza e 4 dalla Prefettura di Matera. 

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