“La risorsa boschiva, colpevolmente abbandonata o trascurata per decenni, potrà tornare ad essere elemento centrale nelle dinamiche di sviluppo del futuro dell’Alto Bradano, se gli Enti pubblici e i privati riusciranno a convergere su questo asset strategico, proteggendolo e valorizzandolo”. E’ quanto è emerso nell’appuntamento conclusivo del “Contratto di Foresta” – modello di governance applicato per la prima volta al Sud Italia – tenuto a Banzi.
Protagonista del patto è stata l’Unione dei Comuni dell’Alto Bradano, nell’ambito del Piano di Sviluppo Locale 2007/2013 del GAL Sviluppo Vulture Alto Bradano, con la Società Environmental Engineering Services (EES) Srl come soggetto attuatore.
Nei mesi scorsi, la risorsa forestale è stata accuratamente visitata, monitorata e fotografata alla ricerca dei potenziali punti di forza da trasformare in progettualità capaci di portare ricadute sociali ed economiche, magari anche grazie a risorse provenienti dalla nuova programmazione europea.
Nicola Vertone, Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alto Bradano e Sindaco di Banzi, ha sottolineato come lo sforzo da parte delle Istituzioni sia stato notevole, per individuare una strategia che potesse fare da base su cui costruire il futuro del territorio, mentre Franco Perillo, presidente del Gal Sviluppo Vulture Alto Bradano, nel ribadire lo scopo protettivo e produttivo dell’intervento, ha evidenziato la necessità che le imprese si facciano avanti per incrociare gli Enti pubblici e riempire il “Contratto” di contenuti, che per Domenica Mirauda, Project Manager del progetto, potranno esplicarsi in tutte le filiere, da quella del legno-energia a quella del turismo.
Lo spettacolo “Mudù… che Foresta”, con Umberto Sardella e Antonella Genga, e la mostra fotografica “Quando la natura diventa arte” hanno inserito ulteriori spunti di riflessione alla serata conclusiva del progetto.