Giovedì 24 agosto – “Con la pubblicazione della delibera 576 del 21 agosto anche l’Asp procede, dopo il San Carlo, all’assunzione degli infermieri vincitori del concorso unico regionale. Si attendeval’arrivo del nuovo personale in un’Azienda che sta scontando gravi carenze di personale, come dimostra la chiusura a rotazione, più volte denunciata dalla Fp Cgil, di alcune postazioni territoriali del 118 per carenza di personale infermieristico. Attendiamo adesso che si proceda con speditezza anche alla stabilizzazione del personale precario attraverso lo scorrimento della preesistente graduatoria e che si rimoduli in fretta il piano dei fabbisogni del personale”.
Lo dichiarano, per la segreteria di Potenza della Fp Cgil, Giuliana Pia Scarano, Donato Summa e Sandra Guglielmi.
“La Direzione ha infatti dichiarato di essere impegnata a trovare altri spazi di manovra nel piano del fabbisogno e accogliamo con favore la volontà del management dell’Asp a procedere in tal senso.
Come Fp Cgil – si precisa nella nota – avevamo chiesto a più riprese alla Regione, anche all’indomani dell’incremento annuale del fondo sanitario del 10%, come da possibilità dettata dalla legge di Bilancio 2022, da noi sollecitato, di inviare linee guida alle aziende affinché nella rimodulazione dei piani si tenesse prioritariamente conto del personale precario da stabilizzare.
Indicazione a oggi non data, con le Aziende che si sono mosse in ordine sparso, non procedendo tutte fino a questo momento in tal senso.
Crediamo che tutte le Aziende del servizio sanitario regionale adesso debbano marciare con la dovuta speditezza per dare risposte non solo ai precari della nostra sanità, che tanto hanno contribuito a reggere l’onda d’urto della pandemia e garantire il diritto alla salute, e che non possono avere oggi il benservito.
Bisogna anche garantire il diritto alla salute dei lucani e il rispetto dei Lea.
Le norme nazionali ci sono ed è necessario sfruttarle tutte per riuscire a stabilizzare l’intera platea dei precari presenti nelle graduatorie, senza dimenticare quanti, per una manciata di giorni, non hanno potuto partecipare alla prima fase di stabilizzazione, ma grazie al Milleproroghe hanno maturato anch’essi il requisito.
Come Fp Cgil Potenza, tra l’altro, tenuto conto delle gravissime carenze di personale che ormai denunciamo ogni giorno, che stanno comportando affanni organizzativi, turni estenuanti e in contrasto con norme legislative e contrattuali e finanche chiusure temporanee di servizi e reparti, ritorniamo a chiedere vengano predisposte le proroghe di tutti i contratti in scadenza nelle more della conclusione delle varie procedure di stabilizzazione, perché il nostro servizio sanitario regionale non può permettersi di perdere professionisti formati, che hanno scelto di prestare la loro attività in Basilicata, finanche rifiutando offerte di lavoro stabile fuori regione, in una realtà nazionale in cui le carenze di personale sanitario, non solo medico, sono gravissime.
Torniamo, altresì, a chiedere che, oltre a utilizzare per intero le somme per il personale sino ai tetti di spesa previsti, che la Regione si affretti a procedere con l’ulteriore incremento del 5%, la cui condizione è subordinata all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale per gli enti del sistema sanitario nazionale allo scopo di fruire di ulteriore facoltà assunzionale, nonché la verifica sulle possibilità di utilizzo delle somme previste dalla legge 234 del 2021 che stanzia per la Basilicata 909mila euro per il 2022, 1,5 milioni per il 2023 e 3,8 milioni per il 2024.
Chiediamo, infine, di accelerare sul potenziamento della sanità territoriale, considerando che le assunzioni previste per gli ospedali di comunità, le case della salute e le centrali operative territoriali sono fuori tetto di spesa del personale che imbriglia le aziende che, seppur necessitano di risorse umane, hanno stringenti vincoli per assumere.
L’impegno più volte ribadito dall’assessore alla salute è sempre stato quello di non lasciare nessun operatore che ha lavorato in sanità durante l’emergenza Covid fuori dal percorso di stabilizzazione. Ci aspettiamo adesso – conclude la nota – che dagli annunci si passi finalmente ai fatti, ascoltando di più le organizzazioni sindacali”.