Mercoledì 12 luglio 2023 – La UIL FPL di Basilicata rimarca il duro il lavoro, che in tutti questi mesi di pandemia, hanno adempiuto con spirito di sacrificio tutti gli operatori del comparto dell’Ospedale San Carlo tra mille difficoltà organizzative e carenza di personale”.
Lo afferma Giuseppe Verrastro, Segretario Regionale aggiunto UIL FPL, secondo il quale “è arrivato il momento di ripagare questi lavoratori su quanto di buono hanno fatto in questi duri mesi e lo si potrà fare attraverso gli strumenti consentiti dai CCNL e dalle leggi vigenti.
Infatti negli ultimi tempi si sono tenuti diversi incontri con le OO.SS solo per la discussione sul regolamento degli incarichi di funzione, regolamento sui criteri dei DEP(ex fascia),regolamento sulle progressioni tra le aree.
Questo, lavoro, tuttavia, è stato stravolto nell’ultima delegazione trattante. Un ottimo lavoro svolto nel tavolo tecnico tra il Direttore delle Risorse Umane e le OO.SS. Nel corso dell’ultima riunione – ricorda Verrastro – la Uil Fpl – ha chiesto conto anche dei fondi contrattuali del comparto ma ha trovato un’amara sorpresa.
Uno splafonamento abnorme del lavoro straordinario, che fa emergere proprio la grave carenza di personale nelle UU.OO che devono ricorrere a questo istituto per la copertura dei turni di lavoro.
L’Azienda San Carlo non ha previsto alcun aumento di risorse che avrebbe potuto rimpinguare i fondi per il comparto ai sensi dell’articolo 102 comma 5, nonché dell’articolo 103 comma 7 del nuovo CCNL 2019/2021.
Non è proprio più tollerabile – denuncia Verrastro – che siano sempre i lavoratori del comparto a pagarne le conseguenze. La UIL FPL ha inoltrato una richiesta formale all’Azienda San Carlo ovvero quella di prevedere nel bilancio di previsione 2023 dette somme.
Senza queste risorse verrebbe vanificata tutta la contrattazione integrativa che si ridurrebbe solo ad un accordo privo della copertura dei fondi contrattuali. Abbiamo chiesto alla Regione Basilicata di intervenire così come ha già fatto in maniera egregia nelle annualità precedenti mettendo a disposizione per le spese generali delle Aziende Sanitarie e in questo caso per il San Carlo i “Fondi Europei”, magari attraverso un progetto di “Rilancio della Sanità Pubblica”, che consentirebbe, tra l’altro, oltre che la possibilità di rimpinguare i fondi contrattuali anche di poter utilizzare a pieno i “tetti di spesa” del personale che oggi invece sono parzialmente utilizzati.
Si pensi una volta per tutte – conclude – alle politiche attive del personale al fine della valorizzazione del capitale umano del nostro SSR”.