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Letto Diritti delle donne e pace tra i temi affrontati dal progetto “Si può fare Basilicata”
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Cultura ed Eventi

Diritti delle donne e pace tra i temi affrontati dal progetto “Si può fare Basilicata”

USB - Ufficio Stampa Basilicata 10 Giugno 2023
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Sabato 10 giugno 2023 – Si può discutere dei diritti delle donne tirandosi su lungo una parete di roccia? E si può parlare di progresso umano e di pace curando un giardino colmo di profumi?
La risposta è: sì, si può fare. Non foss’altro che le due “missioni possibili” hanno rappresentato il cuore degli eventi finali di due progetti del Bando Si Può Fare Basilicata, l’iniziativa ideato a livello nazionale da Cantiere Giovani e coordinato sul territorio lucano dal Gruppo di Volontariato “Solidarietà”.

Si Può Fare Basilicata, lo ricordiamo, è stato finanziato dalla Regione Basilicata tramite “avviso pubblico per la concessione di contributi per iniziative di pubblico interesse relativamente all’anno europeo dei giovani”.

Scopo del bando era rendere i giovani protagonisti della propria comunità. Obiettivo raggiunto con i due progetti “Donna e Montagna” e “La cascata dei profumi e dei sapori”, grazie ai quali ragazzi e ragazze di tre comuni lucani hanno ideato, organizzato, preparato e realizzato manifestazioni che hanno animato le comunità in cui si sono svolte.

don Franco Corbo, presidente Gvs

Viggianello-Chiaromonte

Il 3 e 4 giugno scorso si è svolto l’evento finale di “Donna e montagna”. Evento durato due giorni e svoltosi in due centri diversi. Il pomeriggio del 3 giugno a Viggianello la prima attività – realizzata con la sezione di Lagonegro del Club Alpino Italiano – con la guida alpina Oreste Bottiglieri che ha tenuto un corso d’arrampicata. Hanno partecipato ragazzi dai 18 fino ai 25 anni circa che, per la prima volta in vita loro, si sono cimentati con questa attività.

Di sera poi alcuni hanno accettato l’ospitalità del soccorso alpino: un allegro bivacco durato tutta la notte. La mattina dopo a Viggianello – in località Santa Rosalia – la gara di arrampicata con partecipanti esperti e altri appena formati.

Ci si è trasferiti nel pomeriggio nel Museo di Chiaromonte dove, alle 19, c’è stata la premiazione della gara ma soprattutto si è tenuto il clou dell’evento: un convegno sulla condizione della donna in Iran.

L’iniziativa era infatti intitolata a Nasim Eshqi, vera e propria eroina dei diritti civili che, da campionessa di kickboxing, si è trasformata in quella che molti considerano la migliore atleta di arrampicata sportiva al mondo. In esilio da anni, di casa in Germania, Eshqi testimonia in giro per il mondo la terribile situazione che le donne vivono in Iran. Alla manifestazione non è stato possibile avere la diretta interessata.
In sue vece c’era Pegah Moshir Pour, altra attivista iraniana cresciuta in Italia e, dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, nota come consulente e attivista per i diritti umani e digitali.

C’era la sindaca di Chiaromonte Valentina Viola, per il Gvs don Franco Corbo ed Emilio Giugliano, per il Cai Mariapia Donato, Vincenzo Gulfo, Bruno Niola.

Lagonegro

Di tutt’altra impostazione – ma di analoga importanza sociale – l’evento finale di “La cascata dei profumi e dei sapori” a Lagonegro.

L’evento è in realtà il risultato di due mesi d’impegnativo lavoro da parte degli studenti delle classi III A e IV A delll’Ipsasr, ovvero l’Istituto Professionale per l’Agricoltura “G. Fortunato”. Due mesi durante i quali è stato preso un terreno abbandonato che si trova davanti alla scuola e lo si è trasformato in un piccolo gioiello ambientale, in un laboratorio scolastico a cielo aperto e in una struttura dall’alto valore sociale.

Dopo aver ottenuto dalla Provincia di Potenza l’utilizzo dell’area, gli studenti hanno saggiato la terra, valutato le piante da mettere a dimora, studiato le loro caratteristiche, cercato e trovato il terreno migliore per farle crescere, le hanno acquistate e piantate, hanno installato un sistema d’irrigazione, hanno circondato il tutto con una staccionata. E questa è stata la parte pratica, vera e propria attività laboratoriale specifica per il tipo di studi.

A questo si aggiunge il senso profondo dell’iniziativa: l’educazione civica. L’area verde è stata ribattezzata “Il Giardino dei Giusti e delle Giuste”.
Prendendo le mosse da questo angolo di fresca bellezza sono state studiate le figure di alcune persone che hanno contribuito – con il loro sguardo che andava oltre le convenzioni – al progresso umano, a cominciare da quel Giustino Fortunato a cui è dedicato l’istituto sia di Lagonegro sia di Potenza, cui è stato legato un dibattito sulla questione meridionale.

L’installazione di una “panchina della pace” ha consentito di riflettere proprio sull’importanza del concetto in questi tempi d’instabilità internazionale. È stato affrontato anche qui il tema della donna, in questo caso nell’Ottocento, e nello specifico la donna come educatrice familiare e scolastica.

A questo si aggiunge ovviamente il tema della biodiversità, il cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente che parte proprio dalle buone pratiche. C’erano anche qui i rappresentanti del Gvs, il corpo docente dell’Ipsasr, il sindaco di Lagonegro Salvatore Falabella e l’assessora ad Ambiente, turismo, istruzione e formazione Giuseppina Manzolillo.

Un progetto che non è destinato a rimanere un bel ricordo: il giardino è stato pensato per essere visitato da altre scolaresche, la panchina – immersa fra aiuole di rosmarino, orti di origano e timo, cespugli di ribes e uva spina – per rimanere come monito alle generazioni future. La “portavoce over 30” del progetto, professoressa Stefania Buldo, confida anche un’anticipazione: a settembre l’iniziativa sarà riproposta come orientamento per le scuole medie.

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