Venerdì 7 ottobre 2022 – I borghi rappresentano un fattore determinante di sviluppo non solo dal punto di vista turistico ma come elemento portante di un nuovo modello economico che trasforma il tema delle aree interne da problema sociale in opportunità, in un contesto futuro caratterizzato da un maggiore equilibrio tra città e campagna.
Su questo tema si è sviluppata la seconda sessione dei lavori “La Basilicata e il destino dei Borghi”, organizzata dalla Struttura Informazione, Comunicazione ed eventi del Consiglio regionale della Basilicata nell’ambito della riunione annuale della Commissione regionale dei Lucani nel mondo.
“Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, alcuni modelli di organizzazione del lavoro e del tempo libero sono stati stravolti e lo smart working e il south working sono un esempio. Il remoto e di conseguenza i borghi lucani sono stati riscoperti per un evento nefasto, la pandemia. Come alcune volte succede, occorre far leva su alcune negatività che si trasformano in opportunità e devono basarsi sulla riscoperta di nuovi equilibri”.
Così ha introdotto i lavori della seconda sessione “La Basilicata e il destino dei Borghi”, il vicepresidente della Crlm, Gianni Leggieri.
“Serve dotare i nostri borghi di collegamenti fisici degni di questo nome, oltre alle infrastrutture fisiche vanno aggiunte quelle digitali. I collegamenti internet – ha proseguito Leggieri – sono indispensabili per lavorare e per migliorare l’esistenza delle nostre imprese. Pochi giorni fa, durante la sua visita ufficiale a Ripacandida, borgo del Vulture, il Principe Alberto II di Monaco è rimasto incantato dai panorami e paesaggi lucani. Una iniezione di fiducia notevole tanto per il borgo vulturino quanto per la Basilicata intera, che può davvero rappresentare una realtà fisica in grado di ospitare nuovi modelli di lavoro e di vita.
Ma – ha concluso il vicepresidente della Crlm – dobbiamo lavorare tutti insieme per creare un nuovo modello di sviluppo collettivo e di benessere diffuso che non venga schiacciato dagli eventi e non li subisca. Anzi, li affronti con gli strumenti più appropriati”.
“La forma paese è, sicuramente, anche in Basilicata la dimensione ideale per abitare il mondo e per scommettere su qualità e green economy, su circolarità dei saperi, su coesione della comunità e su forza dei territori, vedendo nella necessaria risposta al cambiamento climatico anche un’opportunità. Certo, questa forma ci pone questioni di diritti di cittadinanza, in primis per la qualità della vita dei lucani che vi risiedono e, poi, per i visitatori.
E questo vale, in termini di fattori abilitanti, anche per le diverse formule che si sono ampiamente diffuse con la pandemia: remote working, southworking, nomadismo digitale. Serve uno sforzo per mettere realmente le persone nelle condizioni di poterlo praticare anche da qui”. Lo ha detto Annalisa Percoco, dottore di ricerca in Geografia dello Sviluppo della Fondazione Eni Enrico Mattei.