Mercoled’ 2 marzo 2022 – E’ ufficialmente operativa da ieri, martedì 1 marzo, a Potenza la Direzione Investigativa Antimafia.
Si tratta di una giornata importante per la Basilicata che da mesi, tramite rappresentanti istituzionali e in particolare con gli appelli del Procuratore Capo di Potenza, Francesco Curcio, aveva più volte richiesto l’istituzione della DIA sul territorio lucano, oggetto di infiltrazioni da parte di organizzazioni mafiose e criminali.
La cerimonia di inaugurazione è stata per il momento annullata dato che lo scorso 25 febbraio doveva presenziare il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, potentina. Presenza annullata per impegni del ministro con lo scoppio della guerra in Ucraina. Al momento non si hanno notizie certe di un’inaugurazione, ma gli uffici da oggi sono operativi.
Inizialmente nella sede di via Vaccaro (foto di copertina) lavoreranno 18 persone tra uomini e donne.
A regime saranno 23 gli investigatori impegnati nella lotta alla criminalità organizzata: clan mafiosi organizzati operativi dal Metapontino al Potentino, come testimoniano le operazioni portate a termine dalla Procura di Potenza negli ultimi anni.
L’istituzione della DIA è anche una vittoria del procuratore Curcio, i cui genitori sono di Polla e di Caggiano.
L’annuncio dell’istituzione era stato dato lo scorso 22 gennaio a Potenza dal Procuratore Generale della Corte d’Appello, Armando D’Alterio, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
Importante è stata l’audizione di Curcio nella Commissione parlamentare Antimafia dove la scorsa primavera aveva sottolineato la presenza di gruppi autoctoni riconosciuti da famiglie legate a ‘ndrangheta, camorra e Sacra Corona Unita, come alcune operazioni della Procura potentina hanno fatto emergere.
I primi risultati dell’attività della DIA in Basilicata? Non prima di un anno e mezzo, ha fatto sapere nei giorni scorsi Curcio.
E’ ormai noto a tutti e le cronache giudiziarie lo hanno certificato: la Basilicata non è più l’isola felice di anni fa, anzi dall’esterno è diventata “appetibile” da parte di numerosi gruppi mafiosi. La lotta al crimine organizzato in Basilicata, da oggi, si potenzia in modo esponenziale.
Fonte. Claudio Buono