Venerdì 4 febbraio 2022 – Antonio Tisci, Direttore Generale dell’Arpab, nonostante fosse positivo al Covid da due giorni, doveva stare in isolamento a casa. Invece era regolarmente in ufficio mettendo a repentaglio anche la salute dei suoi collaboratori.
L’hanno scoperto, durante una verifica negli uffici dell’azienda, i Nas che hanno denunciato Tisci all’autorità giudiziaria ed hanno informato di quanto verificato il Presidente Bardi. Non si escludono provvedimenti da parte del Governo regionale.
Non si esclude che l’Arpab possa essere commissariata se Tischi non dovesse dimettersi dall’incarico.
La notizia ha destato scalpore e provocato reazioni sia a livello politico che sindacale.
Raffaele La Regina, Segretario Regionale Pd Basilicata
“La prepotenza e lo squadrismo possono manifestarsi con molti volti: quello del sopruso, come quello della violazione delle regole. Avevamo già denunciato l’assoluta mancanza di decoro ed inadeguatezza del DG ARPAB, Antonio Tisci.
Oggi -scrive La Regina – scopriamo che, a quanto descritto, si unisce la mancanza di rispetto verso le restrizioni e le norme anti-covid che, invece, noi cittadini e cittadine da quasi tre anni rispettiamo, per il bene di chi ci sta intorno.
Non si può sorvolare anche su questo. Presidente Vito Bardi – conclude La Regina – rimuova Antonio Tisci”.
Marcello Pittella, consigliere regionale Partito democratico
“Chi rappresenta le istituzioni a qualsiasi livello dovrebbe avere uno spiccato senso civico. La condotta istituzionale non può essere derubricata mai, a maggior ragione in questo caso, su un tema sanitario così sensibile, vissuto sulla pelle di ogni cittadino. Il Presidente Bardi verifichi quanto denunciato ed adotti gli opportuni provvedimenti”. Lo scrive su Facebook il consigliere regionale del Pd, Marcello Pittella.
Angelo Summa, Segretario Regionale Cgil Basilicata e Giuliana Scarano, Segretaria Fp Cgil Potenza
“Veniamo a conoscenza – per vie non formali – del fatto che il Dirigente Generale dell’Arpab, pur consapevole
Di essere positivo al Covid, si è recato presso gli uffici dell’ente ed avrebbe partecipato anche a riunioni di lavoro mettendo anche a rischio la salute dei propri collaboratori.
Un comportamento gravissimo, che peraltro configura una ipotesi di reato, emerso solo a seguito di un’accesso dei Nas del comando dei carabinieri di potenza presso la sede Arpab.
Fatti che aggiungono – a quanto già noto – un ulteriore carico di inadeguatezza rispetto all’incarico che Tisci ricopre.
In sostanza – affermano Summa e Scarano – chi riveste un incarico istituzionale in un ente deputato alla tutela della salute pubblica si sarebbe macchiato di un reato contro lo stesso bene pubblico che è chiamato a salvaguardare. Non è ammissibile che un incarico di tale rilievo sia ricoperto da chi pone in essere simili comportamenti, che rivelerebbero una profonda irresponsabilità in spregio di tutte le norme. Di fronte a migliaia di cittadini lucani che, oltre ad essersi vaccinati e ad aver vaccinato i propri figli, si attengono scrupolosamente alle regole dettate a garanzia di se stessi e della collettività, non è accettabile tanta superficialità e insolente sfrontatezza. Chiediamo, dunque, al Presidente Bardi – concludono Summa e Scarano – di fare chiarezza sulla vicenda perché è diritto dei cittadini e dei lavoratori venire a conoscenza di tali fatti che, se appurati, sarebbero di una gravità inaudita, ma soprattutto di porre fine a questa pagina, la più buia che ha tratteggiato la gestione dell’arpab sino ad oggi”.
Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil, Uil Fpl Antonio Guglielmi, Giuseppe Verrastro segretario generale aggiunto(Uil Fpl)
“Il sindacato – con la Uil da tempo impegnata in una campagna per la sicurezza in tutti i posti di lavoro con protocolli di prevenzione alla diffusione del Covid – non può tollerare il comportamento del direttore generale dell’Arpab Tisci sanzionato oggi dai Carabinieri dei Nas. Il suo comportamento – da accertare in tutti suoi aspetti e ad ogni livello – è particolarmente grave perché compiuto da responsabile dell’Azienda che ha come scopo principale la tutela dell’ambiente e della salute delle persone e quindi anche della salute dei dipendenti.
Un comportamento che tra l’altro – affermano i responsabli Uil – fa un torto a quanti sono impegnati in prima linea sul fronte della lotta alla pandemia ed in primo luogo a medici, infermieri, sindacati, tecnici ed operatori sanitari che si sacrificano ogni giorno per curare i nostri concittadini. Chiediamo che il Presidente Bardi questa volta, a differenza della precedente che ha coinvolto lo stesso Tisci, assuma un’iniziativa decisa. E’ un’azione dovuta ai lavoratori e per affermare il pieno rispetto delle normative e dei protocolli anti Covid”.
I segretari generali della Cisl e della Cisl Fp della Basilicata, Vincenzo Cavallo e Giuseppe Bollettino.
Sollecitano il presidente della Giunta regionale Bardi a rimuovere con effetto immediato l’attuale direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci.
“Quanto accaduto non trova alcuna giustificazione e va perciò sanzionato con la massima celerità e severità poiché ne va della credibilità e della reputazione di un ente che tra i suoi compiti istituzionali ha proprio la tutela della salute dei cittadini.
È inammissibile sul piano giudico e deprecabile sul piano morale – affermano Cavallo e Bollettino – mettere a repentaglio la salute dei dipendenti con comportamenti che evidenziano una concezione del potere incompatibile con uno stato di diritto.
Questa disdicevole vicenda mette il sigillo ad una gestione che è stata caratterizzata dalla sistematica ricerca del conflitto sociale.
L’Arpab – concludono – ha bisogno oggi più che mai di una gestione dall’elevato profilo tecnico e scientifico in linea con la mission dell’ente, se necessario anche attraverso una fase di gestione commissariale. È tempo di chiudere la stagione delle gestioni politicizzate degli enti di sottogoverno e aprire con coraggio quella della meritocrazia”.