Le nuove misure per il contrasto al Covid dovrebbero prevedere l’obbligo di mascherina all’aperto in tutta Italia.
E’ l’orientamento che emerge dalla cabina di regia per decidere la nuova stretta alla luce dei dati sulla variante Omicron che si è conclusa dopo circa 2 ore.
La conferma arriva da diverse fonti governative. Alla riunione a Palazzo Chigi presieduta da Mario Draghi prendono parte i capi delegazione di maggioranza, il capo del Cts Franco Locatelli e il presidente dell’Iss Franco Brusaferro. La riunione del Consiglio dei ministri per il varo delle nuove misure sul Covid dovrebbe svolgersi alle 17 mentre alle 15 il premier Mario Draghi riunirà poi la cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, per approvare la relazione annuale da trasmettere al Parlamento.
Con 36mila casi in 24 ore, nuovo record della quarta ondata, e la variante Omicron che apre “una fase nuova” della pandemia, va presa “ogni precauzione possibile” per fermare la corsa del virus. Il presidente del Consiglio Mario Draghi annuncia la nuova stretta che sarà decisa dalla cabina di regia e dal Consiglio dei ministri nelle prossime ore: durata del green pass ridotta a 6 mesi, booster quattro mesi dopo la seconda dose, tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi, a partire dalle feste di Capodanno, ritorno allo smart working. E, soprattutto, la vaccinazione obbligatoria per altre categorie di lavoratori fino alla possibilità di estendere il super green pass in tutti i luoghi di lavoro. Proposta che, se dovesse passare, non consentirebbe ai non vaccinati di lavorare. Nell’incontro di fine anno con i giornalisti il premier non indica le misure nel dettaglio ma spiega quali saranno le direttrici lungo le quali si svilupperà l’azione del governo. E soprattutto chiarisce alcuni punti fermi che saranno alla base delle scelte. Le misure non toglieranno ulteriori spazi di libertà agli italiani, anzi: l’obiettivo è l’opposto.
“Faremo tutto il necessario per difendere quel poco di normalità che abbiamo raggiunto” ripete più volte elencando gli spazi da preservare: nessun lockdown, neanche per i no vax, scuola sempre in presenza e una vita sociale “soddisfacente”. L’altro punto è che ogni decisione sarà “guidata dai dati e solo dai dati, non dalla politica come si dice in giro”. Il terzo sono i vaccini, che restano la “miglior difesa” (con due terzi dei pazienti in terapia intensiva che sono no vax) e sono stati “essenziali” per rilanciare l’economia, che crescerà oltre il 6%. Dunque immunizzarsi e fare la terza dose sono “la priorità”. Per tenere tutto insieme, vista la situazione e la “tempesta” in arrivo con Omicron, come la definisce l’Oms, bisogna però agire e bisogna farlo in fretta, con un pacchetto di misure che andrà ad intervenire su una serie di ambiti.
“L’obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso”, ha detto Draghi, ricordando che è stato già esteso ad alcune categorie.”Valuteremo se estenderlo ad altre, non so se sarà discusso domani nella cabina della regia, ma specie se i dati continueranno a peggiorare, sarà in discussione in tempi brevissimi”.
“Se serve potenzieremo lo screening nelle scuole, serve il testing e la vaccinazione di tutti e oggi anche dei bambini. Tutto è necessario per difendere quel poco di normalità che avevamo raggiunto”, ha aggiunto. Draghi ha inoltre sottolineato che sono state somministrate “15,6 milioni di terze dosi e raggiunto 3/4 della popolazione”. “Perciò invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità”.
Alla cabina di regia sui discuterà “ad esempio di mascherine anche all’aperto, oggi son previste in caso di grandi assembramenti”, dell’uso”di mascherine FFp2, in particolare in certi ambienti chiusi”. E “non è esclusa l’applicazione del tampone” perché “c’è un periodo nel green pass in cui la protezione delle prime due dosi decresce e la terza non è ancora stata fatta. In quel periodo è utile tampone”, ha detto il presidente del Consiglio spiegando che si tratta di “tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus”.
Intanto, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, si pensa di anticipare la terza dose da 5 a 4 mesi: l’ipotesi gia’ esaminata a livello tecnico e per la quale si attende il via libera dell’Aifa, sarebbe di prossima approvazione. La decisione sarebbe legata all’opportunita’ di rafforzare la risposta immunitaria anche in seguito all’arrivo della variante Omicron. “Dalla cabina di regia usciranno delle indicazioni – a dirlo è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri -. È chiaro che da una parte saranno possibili divieti e restrizioni, come le mascherine all’aperto e ovunque in Italia. L’altra novità “potrà essere l’anticipo della terza dose. Sappiamo che a cinque mesi cala l’efficacia del vaccino, magari si potrà anticiparla o ci sarà la possibilità di prenotarla per alcune fasce d’età. È possibile che si pensi a una riduzione” della durata “del green pass”.
FONTE: ANSA