Venerdì 16 luglio 2021 – Dibattito vivace tra i giornalisti di Basilicata all’indomani delle recenti elezioni per il rinnovo degli organismi associativi e della Casagit.

In una nota, ControCorrente contesta alcune affermazioni riportate in un comunicato di Stampa Libera e Indipendente.
“Stampa Libera e Indipendente mente sapendo di mentire”, titola la nota della componente di maggioranza del sindacato e prosegue: “In merito alla nota diffusa da Stampa Libera e Indipendente Basilicata, vogliamo precisare che ControCorrente Basilicata non solo non “fagocita cariche”, ma ha sempre cercato di evitare spaccature preferendo il metodo della condivisione, nell’interesse della categoria.
Metodo che abbiamo cercato e auspicato. E continuiamo a farlo. Ci meraviglia, quindi, leggere – oggi – che all’Associazione della Stampa della Basilicata “abbiamo fagocitato tutte le cariche possibili e immaginabili”. Chi di “Stampa Libera e Indipendente Basilicata” ora scrive questo, mente sapendo di mentire oppure non sono gli stessi autori della dichiarazione programmatica al Direttivo di Assostampa del 14/06/2019 (come si evince dal verbale e dai comunicati diffusi) con la quale i colleghi di SLI rifiutarono la nostra proposta di entrare a far parte dell’Ufficio di Presidenza.
In merito al voto del nuovo Fiduciario della Mutua Casagit Salute, dopo aver letto di tutto sulle elezioni, abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata di SLI all’insediamento della Consulta regionale. La collega Grazia Napoli, democraticamente eletta con 58 voti ha rassegnato le proprie dimissioni nelle mani della Consulta e della Direzione Generale, essendo stata chiamata a ricoprire il ruolo di vice presidente nel Cda.
Ha proposto al suo posto la collega Manuela Mele, per continuità, rispetto al quadriennio precedente. La stessa collega Manuela Mele – che nelle recenti elezioni ha ottenuto 62 voti e non 1 come sostenuto da SLI – ha posto, in maniera autonoma e consapevole, la propria candidatura.
Lo stesso ha fatto la collega Roberta Nardacchione.
E, a norma di Statuto, si è proceduto alla votazione, fatta, peraltro, a scrutinio segreto su richiesta dell’esponente di SLI. Il risultato dell’urna: 2 voti alla collega Mele e 1 scheda nulla. Un’elezione, quindi, assolutamente democratica. Sempre per una corretta informazione, precisiamo che la collega Grazia Napoli non ha ricoperto sempre il ruolo di Fiduciaria per la Basilicata, ma è stata per 10 anni in Cda.
Nel frattempo, si sono succeduti altri Fiduciari: Massimo Brancati, Valentina Dello Russo e Manuela Mele.
Le polemiche non ci appartengono. ControCorrente Basilicata – concludo la nota – vuole soltanto proseguire il suo impegno al fianco dei colleghi, per assicurare migliori condizioni di lavoro e maggiori tutele, pur nella complessità che sta caratterizzando il settore dell’informazione, anche nella nostra regione”.

LA NOTA DI STAMPA LIBERA E INDIPENDENTE
Il gruppo Stampa Libera e Indipendente intende sottoporre all’attenzione dell’intero direttivo una questione che non è solo formale, ma sostanziale. Il rispetto delle regole è alla base di ogni confronto democratico degno di questo nome. Duole rilevare che questo rispetto non v’è stato da parte di #Controcorrente Basilicata in occasione delle elezioni per il rinnovo degli organismi direttivi di Assostampa Basilicata.
A seguito di accesso agli atti, assentito dal presidente della Commissione elettorale solo a voto già avvenuto, in data 6 giugno 2019, abbiamo potuto rilevare delle palesi irregolarità nella presentazione delle liste di #Controcorrente Basilicata sia dei collaboratori sia dei professionali.
Le accettazioni di candidatura sono tutte prive di copia del documento di identità, atto a verificare l’autenticità delle firme dei singoli candidati. Ma questo è il meno. Lascia interdetti la modalità di sottoscrizione di entrambe le liste di #Controcorrente Basilicata. Le firme, infatti, sono state raccolte tutte su fogli singoli, e non come si dovrebbe fare, in calce alla lista dei candidati. Il che significa che i sottoscrittori non sono stati posti nelle condizioni di conoscere con esattezza quali fossero i colleghi candidati per la lista che andavano a sottoscrivere.
La giurisprudenza su questo punto è chiara: “La raccolta delle sottoscrizioni per essere legittima, è essenziale che tale raccolta non avvenga su fogli mobili, privi del contrassegno di lista e del nome dei candidati”(Consiglio di Stato – V Sezione, 30 giugno 1995, n. 965); «È in contrasto con il disposto dell’art. 28, quarto comma, del testo unico n. 570 del 1960 – e deve essere ricusata, ai sensi dell’art. 33, primo comma, lettera a), del medesimo testo unico– la presentazione di una lista, ove […] le sottoscrizioni dei presentatori della stessa siano state apposte su fogli mobili (singolarmente privi dei dati previsti dall’art. 28 citato ) separati dal modulo ( vero e proprio ) recante il contrassegno della lista e l’elenco di tutti i candidati ( comprensivo dei rispettivi dati anagrafici ), per la ragione di rilievo sostanziale che tali modalità non consentono alcuna certezza sul fatto che gli elettori, che hanno materialmente apposto le sottoscrizioni sui fogli ‘allegati’, intendessero effettivamente e consapevolmente presentare proprio quella lista e quei candidati. Come più volte affermato dalla Sezione, invero, la ratio della norma è quella di assicurare la piena consapevolezza dei sottoscrittori in ordine ai candidati cui si riferisce l’atto di presentazione sottoscritto, sicché la sua violazione determina l’illegittimità della eventuale ammissione della lista”. (Consiglio di Stato, V Sezione, decisione 27 ottobre 2005, n. 5985).
Ci sono, insomma, elementi a sufficienza per chiedere la ricusazione ex post delle liste professionali e collaboratori di #Controcorrente Basilicata, ma – per senso di responsabilità e rispetto della libera espressione di voto dei colleghi – non lo faremo. Pur stigmatizzando questo modo di agire, ci rimettiamo al responso delle urne.
La partecipazione democratica è di per sé un valore e va salvaguardata e tutelata nonostante tutto. Riteniamo che il confronto debba basarsi più che sulle carte bollate sui contenuti. Questi sono i soli che interessano ai colleghi. Non altro. I problemi sono tanti e troppi e occorre l’impegno di tutti per migliorare la situazione professionale e di vita che oggi non è – ed usiamo un eufemismo – facile. Restiamo fedeli alle ragioni che ci hanno spinti presentare una “nostra” lista: riportare al centro della vita del sindacato il LAVORO e dare voce a chi finora ne ha avuta poco o per niente.
E’ questa la ragione per cui non ci appassionano le questioni di organigramma. Essendo rispettosi dei numeri, riteniamo che la proposta debba partire da chi con 5 componenti su 9 detiene la maggioranza. Noi saremo liberi o meno di condividerla. La nostra scelta è stata, ed è, quella di dare speranza è cittadinanza sindacale a tanti colleghi che si sono allontanati dal sindacato pur conservando l’iscrizione, o addirittura, cessando la stessa. Noi rispettiamo i tanti colleghi che hanno la fortuna di un reddito certo, ma riteniamo altresì fondamentale e doveroso portare al centro del dibattito sindacale la questione del precariato, una ferita aperta e sanguinante della categoria.
Noi di Stampa libera e indipendente, rispettando le prerogative e la dignità di tutti i colleghi, – conclude la nota – svolgeremo il nostro ruolo così come il nostro statuto contempla. La stessa cosa faranno nell’ambito nazionale i nostri consiglieri in seno alla Fnsi. Un sindacato nuovo, più contendibile, più vicino alla realtà dei nuovi giornalismi e soprattutto più autonomo nelle scelte. Anche e soprattutto quelle sindacali. Un gruppo nutrito di colleghi che ha deciso di non delegare, ma di delegarsi”.