Domenica 25 ottobre 2020 – “La cessazione negli ultimi sei mesi in Basilicata di 378 imprese artigiane, di cui 243 in provincia di Potenza e 135 in quella di Matera, solo in parte attutita dalle nuove iscrizioni che consentono di ridimensionare il numero di imprese non attive, fotografa l’impatto della crisi provocata dalla pandemia”. Ad affermarlo è la presidente di Confartigianato Matera Rosa Gentile che aggiunge: “con il nuovo Dpcm la preoccupazione è maggiore in particolare per le piccole e medie aziende dei settori alimentare, commerciale, servizi che risentiranno delle nuove restrizioni dovute principalmente ai nuovi limitati orari di attività con ripercussioni più accentuate nella filiera food. Le conseguenze saranno molto più profonde di quanto previsto per le piccole imprese che continueranno ad avere bisogno di strumenti efficaci e duraturi per soddisfare il loro fabbisogno di liquidità”.
“Le PMI– continua la presidente di Confartigianato – stanno soffrendo molto per lo shock economico causato dalla pandemia globale. In attesa degli aiuti annunciati dal Premier Conte, chiediamo quindi alla Commissione europea di prendere in considerazione le nostre richieste e di proporre a breve una proroga più lunga, almeno fino al 31 dicembre 2021, e di considerare ulteriori modalità di supporto per far sì che le PMI beneficino maggiormente degli aiuti di Stato e per ripristinare la fiducia degli imprenditori”.
“Al momento – sottolinea Gentile – le PMI stanno cercando di mantenere il più possibile le loro attività e l’occupazione. Dare un breve periodo di tempo per rimborsare i prestiti concessi sulla base di questo quadro, unito ad altri impegni finanziari come le tasse e il pagamento degli affitti, aumenterà le loro vulnerabilità e inficerà la capacità di tutelare le loro attività e i posti di lavoro. L’economia nel suo complesso ne risentirà in quanto le PMI ne costituiscono la spina dorsale. Inoltre, chiediamo che i sistemi di garanzia dei prestiti possano essere applicati non solo ai prestiti, ma anche ad altre formule come il finanziamento temporaneo nel capitale sociale delle PMI e i prestiti partecipativi. Riteniamo che queste modalità siano necessarie per evitare difficoltà di solvibilità che possono avere gravi conseguenze per le istituzioni finanziarie. A questo proposito dobbiamo ricordare che nel periodo marzo-settembre i rapporti di indebitamento delle PMI sono peggiorati in modo sostanziale”.