Lunedì 8 giugno 2020 – Ieri in piazza Matteotti; qualche giorno fa in piazza Mario Pagano. Prossimo sit-in il 13 giugno.
Continua la campagna “26 centesimi di democrazia” di Maurizio Bolognetti. Una iniziativa politica contro quello che il segretario regionale dei Radicali Lucani ritiene una violazione dei diritti costituzionali.
Riferimento alla richiesta dell’Ufficio Elettorale del Comune di Potenza di pagare 32 euro per il sit-in che Bolognetti tenne il 7 maggio scorso davanti alla sede della Rai a Potenza.
32 euro per l’occupazione del suolo pubblico. “Praticamente – dice ironicamente Bolognetti – il suolo occupato dai miei piedi”.
A questa richiesta, che lascia perplessi anche noi, si è aggiunto l’obbligo di consegnare a mano all’Ufficio Elettorale quanto richiesto.
“Ciascuno si assuma le proprie responsabilità” ribadisce Bolognetti, da quattro giorni in sciopero della fame.
L’invito è rivolto al Sindaco Guarente, ma non solo. Nei giorni scorsi si è rivolto anche al Ministro Lamorgese, al quale invierà una marca da bollo di 26 centesimi. Lo stesso farà al Presidente del Consiglio dei Ministri, Conte.
Questa marca da bollo, che Bolognetti ha distribuito anche ieri in piazza Mario pagano ai passanti, ha un significato politico importante: “è il “pizzo” sulla democrazia e sul diritto costituzionale a poter manifestare” precisa.
“Di fronte a quelle che iniziano a manifestarsi come intimidazioni o quanto meno tentativi di intralciare un diritto ed esercitare pressioni, sappiate che – precisa in una nota – non intendo mollare, non arretro di un millimetro. Anzi, per quanto possibile e con le forze che ho a disposizione, proverò ad avanzare.
“Ritengo che le richieste della Questura e del Comune di Potenza che mi hanno indotto, contrariamente a quanto avvenuto in passato, a chiedere un permesso di occupazione suolo per un sit-in siano a dir poco lunari.
Se poi penso che a questa mia richiesta, formulata per evitare scontri, si è risposto con l’invito a consegnare di persona due marche da bollo, dico che probabilmente la “Cina” è già qui”.
Bolognetti si pone anche un’altra domanda: “Qualche giorno dopo il mio sit-in, ci sono state manifestazioni a Potenza nel corso delle quali numerose persone hanno occupato piazza Matteotti. E’ stato chiesto di pagare la tassa?”.
Domande che attendono una risposta che teme non avrà mai.
“Verrebbe da dire che occorre stare molto attenti, si fa presto – denuncia Bolognetti – a passare da uno Stato di diritto democratico (quello che non siamo) a uno Stato di Polizia”.
Per dire no al pizzo sulla democrazia e al diritto a poter manifestare imposto dal Comune di Potenza Bolognetti intanto ha iniziato lo sciopero della fame.
E la “campagna 26 centesimi di democrazia” continua.
suggerimenti che azzardiamo a darli: diritto costituzionale a poter manifestare non può essere in alcuno modo compresso e intralciato se non per motivi di ordine pubblico o di altra natura concetti. e soprattutto le regole se ci sono vanno fatte valere per tutti. e soprattutto la legge facilita il diritto a manifestare. questa facilitazione viene aggirato attraverso le marche da bollo.
per questo le stiamo distribuendo.
ogni settimana verrò a potenza a porre la questione del rispetto dell’art. 17 della costituzione.
mi auguro che deputati sindaco guarente chiunque la sposi questa iniziativa.
aspetto l’opinione dei deputati lucani, del sindaco guarente.
la critica quando viene mossa è agli atti .
questa campagna intitolata 26 centesimi di democrazia di questa democrazia che ormai va centellinata in marca da bolli . teneniamoceli cari
appuntamento per sabato 10,30 in piazza mario pagano