Buone notizie per i lavoratori dello stabilimento FCA di Melfi in seguito all’incontro tenutosi oggi tra i vertici di FCA -CNHI e sindacato per una verifica degli indicatori legati alla produttività del 2019.
Ne dà notizia la Uilm.
A Febbraio infatti, verrà erogato il “Premio di Efficienza” in tutti gli stabilimenti del gruppo FCA, in misura differente in base ai risultati ottenuti.
I lavoratori di Melfi percepiranno nella busta paga di Febbraio un importo che varia in base alle fasce tra i 1200 e 1600 Euro.
“Gli accordi vigenti relativi alla PREMIALITA’ in FCA – si legge in un comunicato – continuano a dare i frutti sperati ai lavoratori in termini di retribuzione”.
Nel dettaglio:
- i lavoratori di I Fascia percepiranno un importo pari a 1.248,92 € lorde.
- i lavoratori di II Fascia percepiranno un importo pari a 1.340,31 € lorde.
- i lavoratori di III Fascia percepiranno un importo pari a 1.644,92 € lorde.
“Questo importante risultato raggiunto grazie all’abnegazione, alla professionalità dei lavoratori di Melfi verrà incrementato – prosegue la nota sindacale – anche per effetto della detassazione 2020, che consentirà l’applicazione della tassazione agevolata del 10% sull’intero importo premiale.
Questi importi sono legati anche al rinnovo del contratto FCA siglato lo scorso marzo che ha portato un incremento della paga base di circa 8,24%, tra le 130 euro e le 170 euro mensili entro i prossimi trenta mesi.
Rinnovare il contratto in FCA ha significato dunque – sostengono i responsabili della Uilm – non solo avere un aumento vero del proprio salario ordinario, delle maggiorazioni, della tredicesima, dei contributi, del TFR ma ha significato anche avere un incremento del premio di efficienza che è legato alla paga base dei lavoratori.
Dunque, le scelte e l’azione sindacale della UILM si dimostrano ancora una volta vincenti, sia per quanto riguarda il salario dei lavoratori ma anche dal punto di vista industriale visti gli importanti investimenti di FCA in atto a Melfi che potranno garantire il lavoro, i livelli occupazionali in una terra – quella lucana – che è affamata di lavoro”.