Martedì 16 dicembre – Il recupero alla piena disponibilità della Amministrazione di un’ area importante della città – lo spazio tra il Parco Baden Powell e il Ponte di Via di Giura – rappresenta un fatto amministrativo importante.
Un plauso va al Sindaco, che ha pervicacemente perseguito l’obiettivo di restituire alla città, dopo circa un ventennio, un’area importante, distante pochi metri dal Polo Bibliotecario e dal Museo Provinciale, plessi che soffrono la mancanza di spazi adeguati per il parcheggio”.

Lo afferma Giampiero Iudicello Capogruppo Basilicata Casa Comune e Presidente. Commissione Urbanistica Comune Potenza.
“L’area, data la sua vastità, – afferma Iudicello – si può prestare ad essere utilizzata anche come spazio per lo svolgimento di manifestazioni culturali, concerti, piccole fiere , momenti di aggregazione .
Attraverso percorsi e progetti di reale rigenerazione urbana dobbiamo ambire a “curare” una città vittima di uno sviluppo urbanistico disordinato e a volte contraddittorio, ricucire gli spazi di un territorio urbanisticamente disgregato.
Potenza può essere divisa in tre macrozone urbanistiche :
1) Il centro storico, le zone limitrofe, e le zone periferiche ma ben collegate al centro tramite sistemi di trasporto meccanizzato , tratti di metropolitana di superficie e bus urbani.
2) Quattro Quartieri periferici mal collegati fra loro e mal collegati con il centro : Rossellino, Macchia Romana, Macchia Giocoli , Bucaletto .
3) Le Contrade, nelle quali risiede quasi un terzo dei cittadini ( record tra i capoluoghi di Provincia) , zone penalizzate dalla morfologia del territorio e , in alcuni casi, ancora non adeguatamente raggiunte da servizi essenziali.
Ognuna di queste realtà richiede soluzioni differenti ma interconnesse fra loro; in una città del genere recuperare spazi che possano fungere da cerniera funzionale, zone di raccordo non solo viario ma anche culturale o sociale, è essenziale.
La città ha un regolamento urbanistico datato e necessita di essere ripensata anche in funzione delle mutate esigenze produttive ( penso al recupero funzionale di alcuni lotti dismessi della zona industriale – area Asi ) , dei cambiamenti climatici, e dell’andamento demografico e anagrafico della popolazione.
Progettare aree, ripensare i servizi alla mobilità, connettere in modo intermodale i quartieri, sono gli assi progettuali intorno a cui costruire la sfida del futuro di una città che deve anche aprirsi al territorio per svolgere a pieno il ruolo di polo urbano di riferimento per i comuni limitrofi e per le aree interne , in quanto erogatrice di servizi essenziali. Va ripresa in tal senso l’idea di un piano strutturale metropolitano.
La città – conclude Iudicello – deve rafforzarsi in questa funzione e pretendere il riconoscimento da parte della Regione, perché questa è una sfida vitale, alla quale anche la Regione Basilicata è chiamata a contribuire se vuole tenere in vita un territorio”.
