Venerdì 11 dicembre 2025 – Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno inoltrato una richiesta di incontro urgente alla nuova società Teknei, che ha acquisito il BPO di Intra/Smartp@per.
La stessa comunicazione è stata indirizzata anche a Indra/Smartpaper e, per conoscenza, al Presidente della Regione Basilicata e all’Assessore alle Attività Produttive Cupparo.
Riteniamo indispensabile, di fronte agli ultimi sviluppi legati alla vendita della parte restante della Smartpaper non coinvolta nel cambio d’appalto, avviare immediatamente un confronto per comprendere con chiarezza quali siano le prospettive industriali, quali garanzie si intendano offrire ai lavoratori e quali strategie la nuova proprietà immagini per il futuro di un’azienda che, negli ultimi anni, ha mostrato evidenti segnali di criticità.
Le assemblee svolte all’interno degli stabilimenti di Tito Scalo e Sant’Angelo Le Fratte – affermano i responsabili sindacali – hanno messo in luce un clima di grande tensione.
Le lavoratrici e i lavoratori chiedono risposte che tardano ad arrivare, mentre l’incertezza cresce giorno dopo giorno.
Il cambio d’appalto che coinvolge circa 340 dipendenti, unito alla notizia della vendita dell’altra parte dell’azienda, sta determinando una situazione che non può essere lasciata sospesa.
È fondamentale sapere dove si andrà a lavorare, quali saranno i livelli occupazionali e quali condizioni economiche e normative verranno garantite: aspetti sui quali, nonostante gli impegni politici assunti nelle scorse settimane, non esiste ancora alcuna certezza.
Per questo si precisa nella nota – abbiamo sollecitato nuovamente il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a riconvocare con urgenza il tavolo istituzionale con le RTI subentranti Accenture/Datacontact, Enel e Smartpaper.
È inverosimile che, dopo settimane di promesse, non sia ancora stato definito un percorso concreto per garantire la continuità occupazionale e la piena applicazione della clausola sociale.
La Basilicata non può essere lasciata sola di fronte a una crisi industriale che rischia di colpire oltre 800 famiglie. Il Ministero, finora, si è limitato a una riunione di coordinamento che non ha prodotto alcun passo avanti sostanziale, e questo è inaccettabile.
Parallelamente, continua a destare forte preoccupazione la decisione di cedere la parte rimanente della Smartpaper alla società spagnola Teknei.
Una scelta – si sostiene nella nota – che consideriamo irresponsabile, soprattutto perché l’azienda, dopo l’ingresso di Indra, avrebbe dovuto portare nuovi investimenti, diversificare le attività, rafforzare le competenze e consolidare la presenza in Basilicata.
Nulla di tutto questo è accaduto: al contrario, -denunciano i sindacati – si sono chiuse sedi, si è persa la gara più importante e oggi si tenta di scaricare sulle lavoratrici e sui lavoratori il peso delle scelte sbagliate.
È evidente che ci troviamo davanti a una gestione opaca, priva di una visione industriale e incapace di assumersi le proprie responsabilità.
Nei giorni 17 e 18 dicembre (data ancora da definire), quando incontreremo nuovamente l’amministratrice delegata di Smartp@per al tavolo regionale, ci aspettiamo finalmente risposte chiare e documentate.
Non accetteremo comunicazioni vaghe o promesse non verificabili: serve un quadro concreto, serve un piano industriale credibile, serve trasparenza su ogni passaggio. La Basilicata ha già pagato abbastanza l’assenza di strategie e la disattenzione verso un settore fondamentale per l’economia regionale.
Allo stesso tempo, chiediamo che Teknei venga convocata al più presto al tavolo regionale.
È indispensabile comprendere quali siano le intenzioni della nuova proprietà, come intenda organizzare il lavoro e quali garanzie sia pronta a offrire a un territorio in cui, ad oggi, non ha mai operato. Il silenzio non è più accettabile: i lavoratori meritano rispetto, e il rispetto passa dalle risposte e dalla chiarezza.
Non resteremo a guardare. Metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per difendere lavoro, diritti e dignità.
Quella che stiamo vivendo è una delle pagine più amare dell’industrializzazione lucana, segnata da predazioni più che da investimenti, da improvvisazioni più che da scelte responsabili. La nostra regione merita una prospettiva industriale seria, fondata su programmazione, investimenti e tutela delle persone.
Il Documento Programmatico dei Metalmeccanici Lucani rappresenta, oggi più che mai, la bussola per costruire una politica industriale credibile. La politica nazionale e regionale deve smettere di limitarsi ad ascoltare e iniziare ad assumersi responsabilità concrete, perché in gioco c’è il futuro del lavoro, la tenuta industriale della Basilicata e la dignità di un’intera comunità.
