Nelle 459 pagine dell’ultimo Rapporto sull’Economia e la Società del Mezzogiorno pubblicato dalla Svimez c’è un dato che possiamo definire paradossale e allarmante che riguarda la Basilicata. E’ quello relativo alla variazione negativa di popolazione residente al 2050: -22.5%. Il più alto d’Italia per una Regione in cui continua inesorabile la fuga di cervelli e lo spopolamento delle aree interne.

Dal Rapporto emerge come nel 2024 il Pil delle regioni meridionali è cresciuto sopra la media nazionale. Se spiccano le performance di Sicilia (+1,6%) e Campania (+1,3%), più distante troviamo la Basilicata con una crescita modesta dello 0,6% stata determinata da un’espansione delle costruzioni al di sotto delle aspettative, da un’apprezzabile crescita dei servizi e dalla contrazione del valore aggiunto industriale. Cresce, anche se di poco, l’occupazione passando dal 52,5% del 2021 al 56% del 2024 con l’industria settore trainante seguita dalle costruzione.
Il dato “paradossale” è che nonostante si registri un aumento del PIL e del numero degli occupati, continua la fuga dei cervelli. Sono infatti oltre quattromila i lucani laureati che hanno lasciato la Basilicata in cinque anni. È il dato più alto del Mezzogiorno in rapporto alla popolazione. A questo si aggiunge quello sulla popolazione residente: secondo la Svimez si prospetta un calo di abitanti del meno 22,5% entro il 2050: anche in questo caso il più alto d’Italia.
Per il presidente Bardi la crescita del PIL dello 0,6% rappresenta un dato che se “pur senza trionfalismi” indica come “il tessuto economico lucano ha saputo resistere a shock esterni e a dinamiche non dipendenti dal territorio”. “Il Rapporto – ha affermato il governatore – richiama alcune criticità strutturali già evidenziate da Banca d’Italia: una dinamica ancora debole del valore aggiunto industriale, un andamento demografico che richiede politiche mirate e un differenziale nell’attuazione degli investimenti pubblici che va colmato”. “Si tratta di elementi che conosciamo bene e che stiamo affrontando con determinazione, attraverso una programmazione che mette al centro giovani, imprese e infrastrutture sociali”, ha dichiarato Bardi.

