Venerdì 28 novembre 2025 – Alla vigilia dell’assemblea pubblica che è in programma nel pomeriggio di oggi, 28 novembre, a Matera, il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, interviene sui temi che saranno dibattuti durante le assise.
“A distanza di un anno dall’ultima Assemblea pubblica, abbiamo voluto riprendere il filo della riflessione e della proposta rispetto al futuro della Basilicata al tempo delle transizioni: digitale, ecologica ma anche geopolitica, economica e dunque sociale.
E’ stato un anno difficile. Viviamo una stagione crepuscolare. Con un’evoluzione del contesto internazionale in tanti momenti drammatica. E con un quadro di finanza pubblica severo che impone scelte difficili. L’etica della responsabilità chiama a precisi doveri. Siamo di fronte alla più imponente scommessa industriale degli ultimi 40 anni. Se vogliamo vincerla, dobbiamo programmare il come.
Abbiamo voluto, ancora una volta, che la presenza del Presidente Orsini – a conferma della sua grande attenzione a questo territorio – fosse un’occasione per allargare il perimetro dell’analisi. E anche quest’anno abbiamo chiamato a confronto i principali protagonisti della vita istituzionale regionale, nazionale e anche europea per ascoltarli, proseguire il discorso avviato nelle precedenti edizioni, ma anche per raccontare loro la forza della Basilicata e delle sue imprese.
In questa Assemblea, abbiamo scelto di ampliare il confronto ad alcuni esponenti politici che si contraddistinguono non per appartenenza ma per capacità di stare sui temi delle politiche industriali. Siamo convinti che la complessità delle sfide attuali renda necessario favorire la coesione piuttosto che alimentare divisioni.
Saranno, quindi, con noi: il Presidente Bardi, i Senatori Misiani e Calenda, il Sottosegretario Sbarra, il Ministro Urso, il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Fitto.
E veniamo al contesto. La sfida del Mezzogiorno al resto del Paese mi sembra ormai evidente: essere locomotiva della crescita e rimettere in moto l’economia nazionale.
Non è più solo uno slogan da salotto, ma un fenomeno che stiamo osservando con risultati concreti.
E al centro di questa dinamica virtuosa c’è l’industria. Lo dimostrano i numeri della Zes.
Ma la Basilicata deve fare di più. Abbiamo voluto arricchire l’analisi di quest’anno con un contributo del Centro Studi di Confindustria che fotograferà alcuni aspetti specifici dell’economia lucana.
Ne siamo tutti consapevoli: la qualità del domani di questa regione dipende dalla capacità di incidere su nodi strutturali irrisolti. Nodi che rallentano la crescita. E che rendono potenzialmente letali gli effetti di crisi industriali come quella che ha colpito la produzione automobilistica lucana.
Ma questa presa d’atto non vuole ratificare una sconfitta né indurre alla rassegnazione. Serve invece a capire dove andare. Vanno individuate priorità effettive, nuove opportunità e strumenti per realizzarle.
Innovazione, competitività e competenze non sono solo tre parole di moda ma, a nostro avviso, sono le tre grandi direttrici da seguire per agganciare la scommessa industriale del Mezzogiorno.
Venerdì a Matera, luogo che è emblema di sfide coraggiose e scommesse vinte, proveremo a far emergere le nostre priorità, le nostre proposte.
A partire da un presupposto che si sembra irrinunciabile: al centro di tutto c’è l’industria. Ce lo dice la nostra storia, nel bene e nel male. Tutte le volte che abbiamo scommesso sull’industria, il Mezzogiorno e la Basilicata hanno vinto. Tutte le volte che i nostri pilastri industriali hanno vacillato, la tenuta della Basilicata è stata a rischio.
E allora è necessario ripartire da qui, per rimettere in moto la nostra economia e provocare “una scossa” sociale in grado di invertire la tendenza al depauperamento di risorse e capitale umano. E’ necessario ripartire da grandi investimenti industriali nelle specializzazioni produttive a più elevato tasso di innovazione, nei settori tradizionali della nostra economia che sono ad alto potenziale di crescita, e in grado di generare lavoro di qualità.
La Basilicata merita una attenzione mirata per grandi investimenti collegati alle risorse di cui largamente dispone.
Ci sono fattori che sono precondizioni di sviluppo: il corollario che integra e favorisce il pieno dispiegamento di tutte le energie vitali di un territorio è un moderno quadro infrastrutturale che risponda alle esigenze di mobilità e di scambio. La prima, importante riflessione atterrà quindi alle infrastrutture: di trasporto, digitali, idriche e anche sociali.
Dobbiamo recuperare il forte ritardo accumulato nel settore dell’innovazione. Un’operazione che pretende una strategia integrata che coinvolga molteplici attori e azioni, dalle politiche pubbliche agli investimenti privati, con un focus sulla creazione di un ecosistema favorevole, in cui il mondo della formazione svolge un ruolo cruciale.
Il capitale umano è la più preziosa infrastruttura abilitante di futuro. La questione delle competenze va affrontata con una buona dose di realismo e, soprattutto, capacità di visione.
Il modello della Basilicata che vogliamo va disegnato con la migliore sintonia sia con le istituzioni – governo centrale e regionale e autonomie locali – sia con le forze politiche e sociali.
Solo una grande alleanza strategica può supplire a debolezze storiche e insufficienze strutturali ed ancora irrisolte.
Da Matera lanceremo l’appello a definire insieme un’agenda di priorità che ci veda solidali e uniti sui alcuni grandi temi determinanti per la Basilicata da consegnare alle nuove generazioni”.
IL PROGRAMMA DELL’ASSEMBLEA


