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Politica

Lettera aperta alle forze del cosiddetto Campo Largo

Redazione 21 Novembre 2025
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Venerdì 21 novembre 2025 – Una lettera aperta alle forze del cosiddetto Campo largo allo scopo di provare, da parte dei firmatari (in calce), a far discutere le forze del centrosinistra di proposte per la basilicata piuttosto che di assetti dei/fra gruppi dirigenti.

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Contents
Il testo della letteraI Firmatari

Il testo della lettera

“Siamo un gruppo di compagni e amici provenienti da diverse esperienze politiche e sociali interessati a contribuire a determinare le condizioni affinché in Basilicata si costruisca un campo civico, ambientalista, per il lavoro di qualità,la difesa del valore delle pensioni e dei salari, per la tutela dei principi costituzionali di libertà, democrazia, solidarietà e antifascismo.
Un’alleanza progressista, con chiare opzioni programmatichesui temi del lavoro, dei diritti, dell’ambiente, della salvaguardia della salute e per l’affermazione di processi democratici in tutti i campi.

L’obiettivo è quello di creare un’alternativa alle forze di centrodestra che governano sia a livello nazionale che regionale.
Determinare quindi le condizioni per un’alternativa di governo credibile ancorata ai valori della nostra Costituzione.
Un’alternativa che tenga conto degli errori del passato da non ripetere, capace di ricostruire un nuovo agire politico ed una dialettica fra forze diverse, fuori da logiche corporative ed individualiste che hanno determinato quella crisi identitaria dei partiti incapaci di essere luoghi della mediazione politica e sociale essendo diventati sedi di accordi fra gruppi di vertici.

E’ venuta meno la capacità di lettura dei processi di cambiamento della società, dei bisogni delle persone che hanno caratterizzato gli anni settanta. Un periodo di crescita sociale e politica grazie alla capacità dei partiti di fare mediazione fra opzioni diverse e dare rappresentanza politica alle spinte/lotte sociali.

La vittoria della destra sia a livello nazionale che a livello regionale è stata determinata dalla volontà da parte dei cittadini di rivendicare cambiamento e discontinuità sia nella pratica politica che nell’esercizio della funzione di governo.
Non hanno vinto le forze del centrodestra, ma hanno perso quelle del centrosinistra, incapaci di cogliere questa richiesta di cambiamento anche a causa del loro concentrarsi prevalentemente su assetti di governo per la sola gestione del potere.

In particolare i lucani hanno chiesto un radicale mutamento dell’azione e della qualità di governo e quindi della gestione della cosa pubblica.
Trasparenza, etica, valorizzazione delle competenze, riconoscimento delle professionalità come cardini di un’azione di governo capace di produrre effetti positivi su economia, qualità del vivere, difesa delle diversità, valorizzazione delle risorse del territorio.
Una richiesta giusta che il centrodestra non è in grado di soddisfare su cui il cosiddetto campo largo deve essere capace di rispondere, per il futuro, costruendo luoghi di confronto unitari e collettivi se vuole candidarsi a governare regione, comuni ed enti intermedi e dare un contributo per vincere le prossime elezioni politiche.

Lavorare per una partecipazione più larga delle diverse sensibilità culturali, associative e di movimenti presenti in Basilicata,superando le attuali divisioniterritoriali, politiche e sociali esistenti nella società, rafforzando il sistema di relazioni fra i corpi intermedi, i partiti politici e le istituzioni.

Ripensare il modello di relazioni, ruoli e funzione dei diversi livelli istituzionali ridefinendo competenze e sistema organizzativo degli stessi significa avere una idea, una visione su dove si vuole portare la Basilicata nei prossimi anni.
Le forze del campo largo hanno bisogno di uscire dai loro riti, abitudini e riscoprire la capacità di ascolto, del rispetto di tutte le opinioni per definire una proposta programmatica frutto di mediazione sui contenuti. In una parola rimettere al centro della politica il perseguimento del bene comune.
Pertanto, non bastano le dichiarazioni sul “cambiamento”, bisogna cambiare in profondità l’agire politico ed avere un progetto incentrato sull’affermazione dell’uguaglianza, il rafforzamento della solidarietà, la difesa dei diritti nei luoghi di lavoroe nella società, il riconoscimento delle diversità, se ci si vuole candidare a rappresentare le istanze provenientidalla società e quindi mettere al centro del proprio agire politico i bisogni delle persone.

Serve un nuovo modello di governance della Regione, quindi innanzitutto un cambio di cultura e di metodo. C’è bisogno di una politica meno invasiva nella gestione di enti e strutture, che non cerchi di controllare e determinare tutto per garantirsi il consenso, ma che creie liberi opportunità e affermi trasparenza.

Abbiamo contezza che non è facile, viviamo in un’epoca in cui la frammentazione del lavoro, le spinte corporative rendono difficile la ricostruzione di un nuovo blocco sociale capace di mettere al primo posto l’interesse generale.
Bisogna raccogliere la domanda di senso che proviene dalle nuove generazioni interpretandola in chiave politica.
Ascoltare i giovani che rivendicano il diritto ad essere valutati per le loro competenze e capacità piuttosto che per appartenenza alle filiere politiche.
Superare le relazioni corte se ci si vuole candidare al governo della regione.
Serve dare segnali forti di discontinuità per recuperare all’impegno politico ampi strati del popolo della sinistra e della cultura progressista, allontanatisi dall’esercizio del voto perché delusi dalle politiche portate avanti nel passato.

La Basilicata, nei prossimi anni rischia di essere una terra abitata da soli anziani stando il crescente aumento di giovani che vanno via. Negli ultimi 10 anni sono emigrati circa duemila ragazzi formati ogni anno. Non possiamo permetterci di perdere un patrimonio culturale che può favorire la rigenerazione del nostro territorio.

Un territorio che rischia di essere abitato prevalentemente da persone anziane sempre più sole e lontane dalle aree a maggior vocazione di sviluppo.
Uno sviluppo che sta registrando una forte frenata a causa della crisi di poli importanti quali il settore auto, il polo del salotto, i ritardi d’innovazione del settore primario e le difficoltà a individuare una fuori uscita governata dalla dipendenza dal petrolio.

I punti principali su cui aprire la fase di confronto fra le forze progressiste per la costruzione di una nuova stagione di sviluppo incentrata su una chiara opzione riformatrice capace di creare interesse fra i lucani a nostro parere sono:

a) Ripensare l’assetto istituzionale

b) Ripensare le politiche industriali e di sviluppo

c) Sanità e diritto alla salute

d) Ambiente e tutela del territorio

e) Infrastrutture e viabilità

f) Risorse idriche e l’uso delle acque

g) Migrazione e spopolamento

Abbiamo elencato titoli (offriremo spunti di merito in una prossima nota) su solo sette temi tralasciando il problema del sostegno al settore agricolo come pure al turismo ed all’artigianato al solo fine di iniziare il confronto.
Per noi rimane fondamentale la ricerca per un programma frutto di una necessaria mediazione fra le diverse forze del campo progressista, finalizzato a determinare le condizioni per la riconquista del governo regionale.
Sta ai gruppi dirigenti la scelta di avviare questo percorso in tempo utile anche per offrire ai lucani, a partire da chi ha rinunciato ad esprimere il voto, un progetto credibile ed aperto al loro contributo.
Potenza novembre 2025

I Firmatari

Aquino Rocco operaio Fiat
Brescia Giuseppe già senatore
Biscaglia Carolina ingegnere
Cantore Renato giornalista
Cicchetti Enrico già consigliere regionale
Corraro Armando architetto
Cossidente Antonio pensionato
Cotugno Angelo già assessore comune Matera
D’Alessandro Giuseppe già consigliere regionale
D’Andrea Angelo operaio Fiat
De Canio Candido pensionato
Fedele Pietro impiegato
Greco Ausilia insegnante
Lorenzo Luca avvocato
Micele Silvano già senatore
Messina Giuseppe già assessore comune Potenza
Pepe Antonio già segretario regionale Cgil
Placido Antonio già parlamentare
Romaniello Giannino già consigliere regionale
Santoro Ivan già consigliere provinciale
Simonetti Emilia già consigliere regionale
Simonetti Pietro già consigliere regionale
Soave Giovanni pensionato

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