“Si comunica che a seguito della progressiva riduzione delle disponibilità delle dighe del Sinni e del Pertusillo e stante la grave carenza degli apporti dalle sorgenti campane, Acquedotto Pugliese ha attivato interventi di regolazione delle portate e rimodulazione delle assegnazioni tra le sub-distribuzioni lucane”. Recita così la pec di Acquedotto lucano indirizzata ai sindaci di undici comuni della Basilicata con la quale si comunicavano le sospensioni temporanee e notturne dell’erogazione idrica.
Cambia dunque la geografia dell’emergenza idrica che lo scorso anno aveva interessato 42 Comuni serviti dallo schema Basento-Camastra, trasferendosi in estate nel metapontino con i noti problemi per il comparto agricolo e che ora riguarda i Comuni serviti dallo schema idrico dell’alto Bradano che sono: nel potentino, Atella, Barile, Filiano, Lavello, Melfi, Palazzo S.G., Rapolla, Rionero, Venosa, mentre per la provincia di Matera, oltre alla Città dei Sassi, anche il Comune di Montescaglioso.
La carenza di pioggia ha portato in via precauzionale Acquedotto Lucano a mettere in campo ogni contromisura utile. infatti, già da qualche giorno Acquedotto Pugliese ha attivato interventi di regolazione delle portate. Una condizione prevedibile e prevista infatti già dallo scorso 20 ottobre i volumi distribuiti nelle area del Vulture-Melfese e dell’Altro Bradano, di Matera e Montescaglioso hanno subito riduzioni per un totale di 60 litri al secondo.
Le misure “che potranno essere adottate – è scritto nella comunicazione fatta da Acquedotto lucano ai sindaci – avranno anche carattere preventivo, qualora il trend negativo delle condizioni meteorologiche dovesse perdurare. La necessità di interruzioni programmate per gli schemi indicati si inserisce in una situazione di criticità che interessa tutto il territorio regionale”. Negli ultimi mesi, infatti si è registrato un significativo abbassamento dei contributi sorgentizi, accompagnato da un deficit negli accumuli idrici. Le principali riserve, sia interne (le dighe di Monte Cotugno e del Pertusillo) sia esterne (diga di Conza in Campania), mostrano livelli di invaso estremamente ridotti, raggiungendo valori preoccupanti. Il quadro attuale è aggravato dall’assenza di precipitazioni e, in particolare, dai ridotti fenomeni nevosi, che negli ultimi anni hanno inciso negativamente sulle captazioni sorgentizie come per le sorgenti dell’Alta Val d’Agri e del gruppo Frida, che hanno raggiunto minimi storici, condizione che non esclude le sorgenti campane (Caposele e Cassano Irpino) che sono essenziali per l’approvvigionamento delle aree del Vulture e dell’Alto Bradano”.

