In maniera inaspettata l’ultima seduta del consiglio regionale di Basilicata è stata il palcoscenico di un dibattito sul decreto sicurezza. La genesi del confronto tra la maggioranza di centrodestra e le opposizioni è stata una mozione a firma dei consiglieri Morea di Azione e del socialista Bochicchio e dal Dem Lacorazza consequenziale alla scelta di Poste italiane di chiudere nelle ore notturne gli sportelli Atm in 44 Comuni lucani dopo i casi di assalto ai bancomat registrati nell’ultimo periodo.
Alla proposta sono seguite due sospensioni, la prima della maggioranza e la successiva dell’opposizione, per emendare il testo, sicché il confronto è stato indirizzato su una tangente che ha fatto virare il dibattito sul tema del decreto sicurezza. Ciò è successo dopo che nella prima modifica del testo è stato fatto richiamo alla legge.
Per i consiglieri del Pd, del Movimento 5 stelle di Basilicata democratica la scelta di citare il decreto ha snaturato la mozione, una forzatura secondo il capogruppo del Partito democratico Lacorazza voluta dal partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia per rispondere a logiche di appartenenza politica. È seguita la replica di Michele Napoli, capogruppo dei meloniani, che ha parlato di un richiamo ad una legge dello Stato, citando gli articoli della norma aderenti al tema e che ne giustificano il rimando.
Dopo una lunga pausa i componenti del parlamentino lucano sono ritornati in aula e hanno all’unanimità approvato la mozione che ha indicando gli Uffici Postali e gli sportelli Postamat quali siti sensibili da proteggere dimostrando di far prevalere l’interesse dei lucani.
Il Consiglio ha poi approva a maggioranza i Ddl relativi ai rendiconti generali dell’esercizio finanziario 2024 di ALSIA e ARLAB e al Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 di EGRIB.

