Nel 2025 secondo l’Osservatorio dell’Autorità di Distretto dell’Appennino Meridionale, per gli schemi idrici Basento–Agri–Camastra, Vulture–Melfese e Collina Materana è stato registrato un livello di severità “elevato”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi durante una seduta straordinaria del Consiglio regionale convocata per discutere della crisi idrica.
Gli afflussi nell’autunno–invernali 2023–2024, sono stati di 21 milioni di metri cubi, l’80% in meno rispetto alla media storica di 110 milioni annui. Bardi ha poi citati i dati di Acque del Sud Spa, aggiornati al 21 ottobre secondo cui la diga di Monte Cotugno – il più grande invaso artificiale d’Europa in terra battuta – contiene circa 40,8 milioni di metri cubi, a fronte dei 51,5 milioni dello stesso periodo del 2024, una crisi che quest’anno si è estesa anche alle aree che, storicamente, garantivano stabilità idrica, come la Val d’Agri e lo schema del Frida, dove le captazioni hanno toccato i livelli più bassi mai registrati.
In questo contesto l’assessore all’agricoltura Cicala prima e Bardi poi hanno spiegato la strategia regionale che per il governatore si fonda su tre pilastri: interconnessione tra gli schemi idrici, riduzione strutturale delle perdite e autonomia energetica del sistema idrico.
Il governatore ha poi parlato della richiesta dello stato di emergenza e della necessaria di revisione dell’accordo di programma con la Puglia.
Non sono mancati momenti di tensione con la protesta di alcuni agricoltori presenti ma il tutto è rientrato in pochi istanti.