Mercoledì 15 ottobre 2025 – Il Segretario Generale della FIT-CISL Basilicata, Sebastiano Colucci, esprime profonda preoccupazione per le recenti tendenze amministrative che privilegiano affidamenti diretti nel settore della raccolta e gestione dei rifiuti, bypassando gare pubbliche trasparenti e concorrenziali.
Un ultimo ed eclatante episodio – denuncia Colucci – è quello avvenuto a Lagonegro dove l’Amministrazione a distanza di 20 mesi dalla scadenza della gara per la raccolta rifiuti, ha inteso di affidare per 3 mesi il servizio senza nessun evidenza pubblica, cosa questa inaccettabile.
Vari sono i punti critici in questi affidamenti.
Mancanza di trasparenza e concorrenza
Gli affidamenti diretti limitano la possibilità di controlli effettivi, aprono la porta a favoritismi e riducono la trasparenza nelle procedure. Gare pubbliche corrette sono garanzia di legalità, efficienza e responsabilità verso i cittadini.
Rischi per i lavoratori
Senza procedure competitive e vincoli chiari nei bandi, aumenta il rischio che vengano imposti contratti meno tutelanti, condizioni di lavoro peggiori, sfruttamento orario, mancanza di rinnovi e flessibilità abusiva. Il lavoro nella raccolta rifiuti è essenziale e merita dignità, tutela e rispetto dei diritti.
Qualità del servizio e costi per le comunità
Gli affidamenti diretti, specie se stipulati “al ribasso”, possono portare a servizi scadenti, inefficienze, ritardi, carenze operative. Nel lungo periodo, ciò comporta un aggravio di costi per la collettività: tariffe più alte, mancata raccolta differenziata, ricorso allo smaltimento fuori regione.
Necessità di un modello alternativo pubblico / partecipato
FIT-CISL Basilicata propone la creazione (o rafforzamento) di strutture pubbliche, aziendali di ambito provinciale o regionale, oppure enti dedicati partecipati, che gestiscano in modo trasparente, efficiente e conforme alle normative il ciclo integrale dei rifiuti. Un modello che tuteli i lavoratori, garantisca continuità, progettualità e impianti adeguati.
La Fit-Cisl chiede:
Rispetto rigoroso del Codice degli Appalti e delle norme europee – nessun affidamento diretto se non nei limiti legali e giustificati.
Inserimento obbligatorio nei bandi di contratti collettivi pienamente tutelanti e clausole sociali chiare.
Maggiore controllo e vigilanza da parte delle autorità regionali e centrali sulle procedure di affidamento.
Impegno concreto per l’approvazione dell’ambito unico regionale per la gestione dei rifiuti, per una gestione coordinata che eviti frammentazioni e sprechi.
La raccolta e gestione dei rifiuti – prosegue Colucci – non è solo un servizio tecnico: è una funzione pubblica essenziale per la salute, il decoro e il benessere della Basilicata. Gli affidamenti diretti, se usati in modo sregolato, mettono a rischio la dignità dei lavoratori, l’efficienza del servizio e la fiducia dei cittadini.
FIT-CISL Basilicata – conclude Colucci – è pronta a mobilitarsi perché la legalità, la trasparenza e il rispetto dei diritti tornino a essere centrali nelle politiche ambientali della Regione.