Lunedì 13 ottobre 2025 – “Provo sdegno e vergogna per le parole che il ministro Eugenia Roccella ha pronunciato a proposito dei viaggi d’istruzione al campo di sterminio di Auschwitz, un luogo patrimonio dell’umanità, che fa crescere chi lo visita perché è lì che la memoria della Shoah diventa di una sconvolgente concretezza”.
È quanto dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, commentando le affermazioni con cui la ministra Roccella ha definito i viaggi della memoria ad Auschwitz come “gite” utilizzate per colpire la destra.
“Parole inaccettabili e di una bassezza mai raggiunta prima – sottolinea Chiorazzo – soprattutto perché pronunciate da un Ministro della Repubblica.
Si prova disagio, come cittadini e come cattolici, solo a dover ricordare il senso di simili concetti, che offendono la memoria, la dignità delle vittime e il lavoro di tanti docenti e dirigenti scolastici che, con impegno e sensibilità, hanno accompagnato generazioni di studenti nei luoghi dell’Olocausto”.
“La senatrice Liliana Segre – aggiunge Chiorazzo – ha dato voce al sentimento di disgusto e di condanna di milioni di persone, che come me hanno attraversato in silenzio il campo di Auschwitz comprendendo, nel dolore e nell’angoscia, che cos’è il male assoluto.
Visitare quei luoghi significa confrontarsi con l’abisso dell’umanità, scavato dall’ideologia suprematista del nazismo e del fascismo che trasformarono il razzismo antisemita in una spietata industria di persecuzione e di morte”.
“Ricordo ancora le emozioni forti e dure vissute ad Auschwitz e Birkenau – prosegue Chiorazzo – luoghi che uniscono le persone nel silenzio, nella vergogna e nella consapevolezza.
Per questo le parole della ministra offendono non solo la memoria delle vittime, ma anche gli insegnanti e gli studenti che, attraverso quei viaggi, cercano di capire come sia stato possibile quell’orrore e come evitarne il ritorno.
I giovani non si interrogano sulle nostalgie del ventennio che serpeggiano nella destra di governo, si chiedono invece come costruire un mondo più giusto e più umano”.
“Una ministra che si occupa di famiglia e pari opportunità – conclude Chiorazzo – dovrebbe favorire percorsi di consapevolezza e memoria, non svilirli. Le sue parole feriscono la tradizione cattolica alla quale dice di richiamarsi e dimostrano una manifesta inadeguatezza al ruolo istituzionale che ricopre.
Per questo, la Ministra Roccella dovrebbe avere l’accortezza di dimettersi per rispetto della dignità delle istituzioni”.
Foto di copertina: Ministro Roccella