Sabato 11 otobre 2025 – Sono trascorse ampiamente le 48 ore concesse all’RTI DataContact–Accenture e ai soggetti coinvolti nel cambio d’appalto Enel Energia per fornire una risposta ufficiale sulla sede o sulle sedi di lavoro dei lavoratori Smartpaper coinvolti nella transizione.
Ad oggi, nessuna comunicazione è pervenuta, né da parte della nuova RTI, né da parte di Enel o di Smartpaper, confermando un silenzio inaccettabile e irresponsabile.
Le organizzazioni sindacali FIM FIOM UILM FISMIC, insieme alle RSU Smartpaper, considerano questa situazione una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori perché si viola la garanzia alla territorialità delle commesse e la continuità occupazionale.
Per tale motivo, le segreterie territoriali e le RSU proclamano le prime otto ore di sciopero, che si articoleranno in quattro ore fine turno per ogni turno di lavoro nelle giornate di lunedì e martedì – 13-14 Ottobre – prossimi, coinvolgendo tutto il personale Smartp@per.
Lo sciopero è la prima azione di mobilitazione di un percorso che, se continuerà il silenzio da parte delle aziende coinvolte, – si precisa in una nota – sarà intensificato con ulteriori pacchetti di sciopero e iniziative di protesta fino a quando non verranno fornite garanzie certe su:
• il mantenimento delle sedi di lavoro a Potenza e Castelfranco Veneto,
• la continuità occupazionale e salariale per tutti i lavoratori
È inaccettabile qualsiasi ipotesi di spostamento delle attività su altre sedi (Matera, Bari o Padova) che comporterebbe una delocalizzazione mascherata e la dispersione di un patrimonio di professionalità e competenze costruito in anni di lavoro nei siti di Potenza e Castelfranco, inoltre un peggioramento della condizione di vita dei lavoratori e delle loro famiglie .
Le organizzazioni sindacali chiedono con forza a Enel, in quanto committente pubblico e strategico, di assumersi le proprie responsabilità e di intervenire direttamente per garantire il rispetto degli impegni assunti.
Allo stesso tempo, viene rivolto un appello alla Regione Basilicata, alla Regione Veneto e alla politica nazionale e territoriale, affinché si attivino con urgenza nei confronti della stazione appaltante e delle aziende coinvolte, per difendere il lavoro, la dignità e il futuro di centinaia di famiglie.
“Non accetteremo nessuna delocalizzazione e nessun licenziamento mascherato.
Difendere il lavoro a Potenza e Castelfranco – conclude la nota sindacale – significa difendere il futuro di due territori interi.”