Lunedì 15 settembre 2025 – Daria Deflorian torna al Cittá delle 100 Scale in veste di regista e attrice portando in scena la Vegetariana, tratta dal romanzo della scrittrice sudcoreana vincitrice del premio Oscar 2024 Han Kang.
Lo spettacolo è al teatro Francesco Stabile oggi, 15 settembre, con ingresso alle ore 20.30, sipario ore 21.00.
La proposta teatrale della Deflorian e Francesca Marciano coglie l’aspetto sensuale, provocatorio, ricco di immagini potenti, colori sorprendenti e domande inquietanti del testo.
Ne viene fuori il ritratto di una donna che a partire dal rifiuto radicale, categorico quanto violento di non mangiare più carne dà il via ad un graduale processo di metamorfosi.
Mentre Yeong-hye, la protagonista cambia, cercando di diventare essa stessa vegetazione, ecco che è l’intero mondo che la circonda a vivere l’impatto della sua trasformazione: dall’irritazione sconcertata del marito, all’esaltazione artistica del cognato fino alla consapevolezza addolorata della sorella. L’umanità è dannosa, furiosa, assassina, violenta, tutte cose che Yeong-hye non vuole essere. Lei non vuole smettere di vivere. Vuole smettere di vivere come noi.La vicenda familiare e personale si articola in tre atti, tre quadri caratterizzati da diversi colori: dapprima lo sconcerto del marito e della famiglia, poi l’ossessione del cognato – un artista fallito attratto morbosamente dal corpo della protagonista – e infine il punto di vista della sorella In-hye, manager di un negozio di cosmetici, che cerca di ricomporre le macerie lasciate dai conflitti e dalle ossessioni.
Oltre alla Deflorian sulla scena vi sono Paolo Musio, Monica Piseddu, Gabriele Portoghese.
La Deflorian tesse la tela drammaturgia con grande sensibilità, com’è nelle sue corde nel rapportarsi ad un testo letterario con la capacità di essere dentro e portarsi fuori a scrutare le varie prospettive che il testo offre alla lettura teatrale.
“Ho letto il romanzo di Han Kang nel 2017, – dichiara la Deflorian- mentre con Antonio Tagliarini stavamo lavorando a Quasi niente, uno spettacolo ispirato al Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. Quelle pagine, assieme ad alcuni testi di François Jullien, sono diventate nutrimento per una riflessione sull’intimità, sul fatto che la “presenza” nelle relazioni è un atto non scontato e se non è attivato si opacizza, “si installa” (dice Jullien): come accade tra Giuliana e suo marito Ugo nel film, e come accade a Yeong-hye e alle persone attorno a lei, il marito innanzitutto, nella Vegetariana. Ma ovviamente nel romanzo di Han Kang c’è molto più di questo, e sapevo che ci sarei tornata in qualche modo. Sapevo anche, fin dal primo momento, che la mia Vegetariana, qualsiasi forma questa avrebbe assunto, sarebbe stata Monica Piseddu”.
Dopo la rappresentazione, nel ridotto del teatro, il pubblico e in particolare i gruppi di lettura che partecipano al progetto “Il piacere del testo è la sua messa in scena” si incontreranno con i protagonisti dello spettacolo.
Daria Deflorian Attrice, autrice e regista, tra i nomi di spicco della scena teatrale contemporanea. Come attrice lavora tra gli altri con Nanni Moretti, Stephane Braunschweig, Massimiliano Civica, Lotte Van Den Berg, Lucia Calamaro, Martha Clarke, Fabrizio Arcuri, Mario Martone, Remondi e Caporossi. Vince il Premio Ubu 2012 come miglior attrice e il Premio Hystrio2013. Dal 2008 al 2021 condivide i progetti con Antonio Tagliarini.
I loro spettacoli girano l’Europa e vincono molti premi: Premio Ubu 2014 come miglior testo, miglior spettacolo straniero in Canada nel 2015, Premio Riccione 2019 e Premio Hystrio 2021.
I loro testi sono pubblicati da Titivillus, Cue Press e Luca Sossella. Nel 2022 firma la drammaturgia e la regia di En finir dai testi di Edouard Louis per La Manufacture/Alta scuola di formazione di Losanna e poi per l’Accademia Silvio D’Amico di Roma.
Nel 2023 firma drammaturgia e regia di Elogio della vita a rovescio, prima tappa del progetto biennale attorno a La vegetariana, dal 2021 cura la direzione artistica di INDEX (index-productions.com) insieme alla compagnia Muta Imago.