Martedì 26 agosto 2025 – “Si acceleri sui lavori per portare l’invaso della Camastra al massimo della sua capienza e si proceda alla svelta con il collaudo di tutte le dighe lucane e con la loro interconnessione. È questa la strada maestra per evitare future crisi idriche come quella dello scorso anno e mettere al sicuro cittadini e agricoltori sull’uso dell’acqua potabile”.
Così il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, intervenendo sulla gestione della risorsa idrica in Basilicata e in particolare sull’uso potabile dell’acqua del fiume Basento contro la quale è in corso una petizione.
“Come Cgil – sottolinea Esposito – riteniamo che un collegamento della diga Camastra alla diga di Acerenza tramite la traversa di Trivigno, in concomitanza con gli interventi necessari e urgenti su tutte le altre dighe e sulla loro interconnessione, come già ribadito, possa garantire il giusto approvvigionamento a tutta l’area nord della Basilicata, includendo anche il capoluogo di regione.
Siamo pertanto contrari – sottolinea Esposito – all’intervento messo in campo dalla Regione Basilicata di collegamento della diga di Acerenza al potabilizzatore di Masseria Romaniello per garantire un uso potabile permanente delle acque del fiume Basento, che già confluiscono nella diga di Acerenza.
Un intervento, quest’ultimo, che potrebbe essere utile per usi industriali ma non per quelli agricoli e di consumo nelle case dei cittadini.
Chiediamo pertanto al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e all’assessore regionale alle Infrastrutture Pasquale Pepe di rivedere il progetto in questione e di convocare con urgenza le parti sociali per discutere delle proposte alternative avanzate nell’interesse dei lucani e delle lucane.
Nel mentre – prosegue Esposito – è necessario portare a compimento gli interventi prescritti dal Servizio nazionale dighe per l’invaso Camastra, come lo sfangamento, la pulizia dei paramenti di monte e la sostituzione degli scarichi di superficie, in modo da innalzare ulteriormente i livelli di capienza della diga. È inoltre fondamentale proseguire i lavori di collegamento delle dighe di Acerenza e Genzano, portando finalmente a compimento lo schema idrico del famoso “distretto G”.
Richiamiamo alla responsabilità tutte le istituzioni interessate nella gestione della risorsa idrica a fare ognuno la propria parte – conclude Esposito – e nello specifico chiediamo ad Acquedotto lucano di accelerare sul programma di ripristino delle condutture, per arginare finalmente il gravoso fenomeno della perdita della risorsa idrica che ricordiamo essere tra le maggiori in Italia in termini percentuali.
Ammontano a 600 milioni le risorse a disposizione tra Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza) e Pnrr per i lavori di ammodernamento e manutenzione di tutte le dighe lucane e la rete adduttrice. Le risorse finanziare ci sono. Si tratta di procedere velocemente alla pubblicazione dei bandi e all’appalto dei lavori”.
Doto di