POTENZA – Nel 1980 lo stipendio medio in Italia era di 1.600.000 lire. Un cono gelato costava mille lire. Si potevano quindi acquistare 1600 gelati. Nel 2025 lo stipendio medio è di 1.600 euro. Un cono gelato costa 2 euro e 50 centesimi. Con un mese di stipendio si possono comperare 640 gelati. Mille in meno rispetto a 40 anni fa. Questo è solo un esempio semplice ma efficace per far comprendere quanto l’inflazione continui a generare forti preoccupazioni soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Dati confermati anche da Federconsumatori Basilicata relativi all’andamento dei prezzi nel capoluogo lucano nel bimestre maggio-giugno 2025 che attestano l’aumento dei prezzi di beni alimentari essenziali come carne, pesce, latticini e caffè. Sul tema è intervenuta la Caritas diocesana di Potenza, quotidianamente testimone delle difficoltà di molte famiglie lucane.
“Dietro ad una variazione percentuale – che può sembrare contenuta nel linguaggio tecnico dei report – ci sono rinunce concrete e scelte obbligate tra il cibo e le altre necessità primarie, come la cura della persona e la prevenzione sanitaria”, ha affermato il direttore della Caritas diocesana di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, Marina Buoncristiano. “Le famiglie non vivono di indici o di medie, vivono della spesa reale. Occorre, quindi, rafforzare le misure di sostegno al reddito, al potere d’acquisto e al contrasto alla povertà alimentare che non possono sostanziarsi nella card ‘Dedicata a te’ o essere di fatto delegate agli enti che erogano aiuti alimentari. In questo scenario appare sempre più necessaria un’alleanza concreta tra Istituzioni, mondo produttivo e gli attori che a vario titolo si occupano di welfare e di centralità della persona al fine di garantire l’accesso dignitoso ai servizi, al cibo sano e sufficiente per tutti. La Caritas diocesana di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, con le proprie strutture e i propri servizi, continuerà a fare la propria parte ma è fondamentale che le politiche pubbliche riflettano attentamente e tengano conto di questi segnali”, ha concluso Buoncristiano.