Giovedì 21 agosto 2025 – È di oggi la notizia dell’aggiudicazione di 1,6 miliardi di euro per i lavori sulla tratta ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, con la realizzazione di una nuova bretella di circa 22 chilometri che collegherà direttamente Cosenza. Una ulteriore conferma di come il governo centrale, guidato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e con il sostegno dell’assessore lucano Pasquale Pepe, continui a ignorare le esigenze infrastrutturali della Basilicata”.
Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Fernando Mega.
“Nel progetto originario – prosegue -era infatti prevista una bretella analoga, tra Tito e Polla, di circa 22 chilometri e con un costo stimato inferiore ai due miliardi di euro. Quel collegamento è stato però completamente depennato.
Al suo posto, è previsto soltanto un raccordo nei pressi di Romagnano — poco più di un chilometro — che collegherà la linea Potenza–Battipaglia alla futura alta velocità nel punto più vicino. Un’opera simbolica, che però non porterà nemmeno un chilometro di alta velocità sul suolo lucano.
Eppure – prosegue Mega – lo stesso Salvini ha recentemente dichiarato che RFI avrà a disposizione 100 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.
Tuttavia, la Basilicata resta esclusa dalle grandi direttrici strategiche, costretta a spostarsi ancora oggi su linee ferroviarie risalenti al 1880, con velocità medie di 75 km/h e infrastrutture obsolete, spesso teatro di gravi disastri ferroviari, come quello della galleria di Balvano.
Nel sud della regione i treni ad alta velocità continueranno solo a transitare, senza fermarsi, senza stazioni e senza ricadute positive per il territorio, ma con impatti ambientali significativi e nessuna compensazione.
Per accedere all’alta velocità, i cittadini lucani dovranno recarsi a Padula. In alternativa, resterà il solito trasporto regionale su rotaia, assimilabile ormai a un viaggio “a dorso di mulo”.
A ottobre, intanto, è prevista la chiusura di due delle tre linee ferroviarie lucane: resterà attiva solo la Potenza–Taranto, peraltro caratterizzata da scarso traffico passeggeri e dalla necessità di ricorrere frequentemente a autobus sostitutivi.
Mentre si moltiplicano le celebrazioni patronali, sostenute anche con fondi pubblici regionali, il sistema del trasporto ferroviario in Basilicata è fermo.
Fal e Trenitalia – denuncia il dirigente sindacale – registrano gravi criticità: un ponte crollato, una galleria chiusa, nessun piano strutturale per il rilancio. Sono circa 200 i lavoratori, tra Trenitalia e Ferrovie Appulo Lucane, che vedono ridursi salari e prospettive, costretti a vivere alla giornata.
A restare al palo, però, non sono solo i lavoratori, ma un’intera regione. I viaggiatori, soprattutto studenti, si preparano a un nuovo anno scolastico senza certezze su come raggiungere scuole e università.
E mentre la Basilicata continua a subire un isolamento infrastrutturale che sembra senza fine – conclude Mega – resta incomprensibile il silenzio di un governo regionale che, nonostante l’appartenenza politica all’attuale governo nazionale, non riesce a imprimere alcuna svolta”.