Lunedì 4 agosto 2025 – Tra le 85 vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 c’è anche un cittadino bellese: Pio Carmine Remollino, 31 anni (foto di copertina).
A ricordarlo è il consigliere provinciale ed assessore al Comune di Bella Carmine Ferrone.
Soltanto due giorni dopo la strage, il padre Antonio apprese da un giornale che suo figlio Carmine era morto sotto le macerie della stazione di Bologna. Da Pasqua, Carmine non dava notizie di sé. Aveva telefonato per fare gli auguri al padre e agli otto fratelli che vivono fra Baragiano e Bella, dove Carmine era nato.
Di Carmine – secondo quanto ha ricostruito l’Associazione vittime Bologna che tiene sempre viva la memoria – si sa ben poco. Da quattro anni faceva la spola tra Ravenna e i lidi adriatici, svolgendo lavori saltuari (come muratore o cameriere). Un tipo chiuso ed introverso, pochi amici.
A 18 anni partì, con quattro fratelli, per la Germania, ma nemmeno lì riuscì a mettere le radici. Tornò a casa dopo due anni, per fare il servizio militare a Pavia; poi si mise a girare l’Italia, sempre da solo e sempre senza fortuna.
Forse il 2 agosto nella sala d’aspetto della stazione, Carmine attendeva un treno che lo riportasse a Baragiano per la festa del paese, o forse stava inseguendo un nuovo lavoro chissà dove. Il treno comunque lo usava spesso.
Ai suoi familiari resta di lui quel poco che è stato trovato: una carta di identità, gli indumenti che indossava, un libretto bancario con poche migliaia di lire.
Per Carmine Ferrone “45 anni di trame e depistaggi per nascondere la verità. La determinazione dell’associazione dei familiari lo ha impedito” è il messaggio più efficace per ricordare la strage alla stazione di Bologna.
Ma per questo anniversario la storia della bomba alla stazione è cambiata, molte ombre (non tutte) si sono diradate, la verità – aggiunge – è più chiara. Il primo luglio di quest’anno, è stato definitivamente condannato all’ergastolo Paolo Bellini, ex di Avanguardia Nazionale, killer di ‘Ndrangheta, criminale dai mille volti, e ora anche stragista. Si è chiuso un cerchio. Si è fatta giustizia per le vittime”.