Martedì 15 luglio 2025 – Un altro contributo su una problematica purtroppo attuale, quella delle barriere architettoniche, di Stefano Mele, Garante dei diritti delle persone con disabilitàdella Provincia di Potenza.
Stefano Mele da anni convive con una grave malattia rara e degenerativa, la distrofia muscolare di Duchenne che lo costringere a vivere su una sedia a rotelle.
Proprio questa sua situazione gli dà la forza di portare avanti la battaglia per il superamento di tutti gli ostacoli, materiali e soprattutto culturali, che condizionano la vità di chi ha una disabilità.
La nota che Stefano Mele ci ha inviato e che pubblichiamo è un altro contributo di questa sua battaglia di civiltà.
“Ci sono battaglie che secondo me vanno condivise, battaglie che possono essere criticate ma in modo positivo.
Per me una grande battaglia è l’abbattimento delle barriere architettoniche, perché vivo su una sedia a rotelle e mi muovo.
Quando incontro una barriera (anche un piccolo gradino) diventa davvero un ostacolo insormontabile per accedere in luogo. Per questo bisogna rimuovere ogni barriera che limita la libertà e l’autonomia delle persone che vivono una disabilità.
Nella mia vita ho incontrato la distrofia muscolare di Duchenne che mi ha fatto diventare una persona con disabilità, quindi conosco bene le difficoltà. Conosco le soluzioni per le Barriere Architettoniche
Le barriere architettoniche rappresentano un ostacolo significativo per le persone con disabilità fisiche o motorie, rendendo difficile l’accesso a edifici, trasporti e spazi pubblici.
Di seguito sono riportate alcune soluzioni efficaci per affrontare e ridurre queste barriere, migliorando l’accessibilità e l’inclusività degli ambienti urbani e privati.
Una delle soluzioni più comuni è l’installazione di **rampe accessibili**. Le rampe devono avere una pendenza adeguata per garantire sicurezza e facilità d’uso. È importante che siano dotate di corrimano e che la superficie sia antiscivolo per evitare incidenti.
Gli **ascensori** sono essenziali negli edifici a più piani. Devono essere spaziosi e dotati di pulsanti a un’altezza accessibile, oltre a segnali visivi e acustici.
Le **porte automatiche** sono un’altra soluzione pratica. Esse facilitano l’accesso agli edifici senza la necessità di spingere o tirare, il che è particolarmente utile per chi utilizza una sedia a rotelle o ha difficoltà motorie.
I **servizi igienici accessibili** devono avere spazio sufficiente per consentire la manovra delle sedie a rotelle, barre di sostegno e lavandini a un’altezza adeguata. Inoltre, è preferibile che le porte si aprano verso l’esterno per facilitare l’accesso.
Adottare una filosofia di **progettazione universale** significa creare spazi che siano intrinsecamente accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalla loro età, capacità o circostanze.
Ciò include l’uso di materiali e colori contrastanti per migliorare la visibilità e la scelta di arredamenti che non ostacolino il movimento.
Infine, è fondamentale promuovere l’**educazione e la sensibilizzazione** riguardo all’importanza dell’accessibilità.
Formare il personale e il pubblico su come creare e mantenere ambienti inclusivi contribuisce a ridurre le barriere architettoniche e a garantire che tutti possano partecipare pienamente alla vita comunitaria.
Implementando queste soluzioni, le città e le comunità possono diventare più accoglienti e accessibili per tutti, migliorando la qualità della vita delle persone con disabilità“.
Foto di copertina: Stefano Mele con il presidente (a sinistra) e il consigliere provinciale, Rocco Pappalardo (a destra) il giorno della nomina a Garante dei diritti delle persone con disabilitàdella Provincia di Potenza.