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Letto Sostegno e promozione degli enti del Terzo settore lucano. Lacorazza e Marrese presentano Proposta di Legge
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Politica

Sostegno e promozione degli enti del Terzo settore lucano. Lacorazza e Marrese presentano Proposta di Legge

Redazione Web 29 Maggio 2025
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Giovedì 29 maggio 2025 – Conferenza stampa dei consiglieri regionali Piero Lacorazza (Capogruppo Pd), e Piero Marrese (Capogruppo Bd), per illustrare la proposta di legge “Norme di sostegno e promozione degli enti del Terzo settore lucano”, di iniziativa dei gruppi consiliari del Partito Democratico e di Basilicata Democratica.
Il testo, come emerso dalle dichiarazioni dei due esponenti politici della minoranza: “mira a riconoscere e rafforzare il ruolo degli enti del Terzo Settore (ETS) all’interno del tessuto sociale ed economico della Basilicata, valorizzandone la funzione strategica come motore di coesione, innovazione e sviluppo”.

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In apertura di Conferenza stampa, Piero Lacorazza, primo firmatario della Pdl, ha dichiarato che “L’obiettivo è mettere al centro la comunità lucana, i suoi bisogni, le sue aspettative e le opportunità, abbattendo le barriere tra il ‘Palazzo’ della Regione e la straordinaria energia che anima gli enti del Terzo settore, realtà che contano circa 50.000 volontari, oltre 7.000 persone impegnate e 1.600 iscritti al Registro Unico.
Collaborazione, co-progettazione e programmazione condivisa devono servire a rendere la Basilicata una regione più coesa. In un contesto segnato da crisi e grandi transizioni — sociali, demografiche, ecologiche e digitali — è fondamentale rafforzare i principi e i valori della solidarietà e della sussidiarietà. Guardare con più speranza al futuro significa anche riconoscere che il Terzo settore è uno spazio in cui le nuove generazioni esprimono una forte militanza civile: il loro coinvolgimento è essenziale per costruire un domani migliore per la nostra regione”.

“La proposta – come si apprende dalla relazione di accompagnamento – si inserisce nel quadro delineato dal D.lgs. 117/2017, noto come Codice del Terzo Settore, che ha rappresentato un passaggio decisivo nel riordino della normativa su volontariato, promozione sociale e impresa sociale. Secondo il Rapporto Terzo Settore 2024, questa riforma ha inciso profondamente sulla professionalizzazione del comparto, contribuendo a generare un valore economico pari al 4,4% del PIL nazionale, corrispondente a circa 84 miliardi di euro l’anno.
A livello nazionale, il Registro Unico del Terzo Settore conta attualmente 129 mila enti iscritti, con oltre 530 mila lavoratori e quasi 3 milioni di volontari. In Basilicata, l’impegno civico si esprime in forme radicate e comunitarie: sono 1.599 gli enti attivi, distribuiti tra la provincia di Potenza (1.063) e quella di Matera (536). Di questi, 541 sono organizzazioni di volontariato, 624 associazioni di promozione sociale, 372 imprese sociali e 62 altri soggetti, generando complessivamente occupazione per oltre 7 mila persone e coinvolgendo circa 50 mila volontari”.

Con lo strumento legislativo si intende inoltre affermare “L’importanza di una regia regionale capace di accompagnare l’evoluzione del volontariato, sostenendone la transizione verso forme più strutturate, durature e qualificate.
Particolare attenzione viene riservata alla promozione della cultura come diritto collettivo, riconoscendo le attività artistiche e culturali svolte dagli ETS come espressioni concrete di cittadinanza attiva.
Nel solco delle disposizioni previste dal Codice del Terzo Settore, la Regione è chiamata ad assumere un ruolo attivo nel supporto agli enti, garantendo loro un coinvolgimento continuo nella definizione delle politiche pubbliche. Il rafforzamento della loro partecipazione ai processi decisionali, attraverso strumenti di indirizzo, programmazione e coordinamento, rappresenta uno degli obiettivi fondamentali del disegno di legge”.

“Un passaggio rilevante – evidenziato dagli stessi proponenti – riguarda la regolamentazione dei rapporti tra amministrazioni pubbliche ed ETS, con un’attenzione particolare ai meccanismi di co-programmazione e co-progettazione tesi a rendere sistemico un modello già rivelatosi efficace, capace di far emergere le esigenze delle comunità locali e contribuire in maniera significativa allo sviluppo del territorio.
In quest’ottica, si prevede anche l’attivazione di canali di finanziamento innovativi, come il crowdfunding civico e sociale, capaci di mobilitare risorse dal basso e rafforzare il legame tra le comunità e gli enti promotori. Tali strumenti, in linea con i principi dell’amministrazione condivisa, aprono la strada a sperimentazioni ad alto valore sociale e partecipativo”.

La Pdl disciplina inoltre “il coinvolgimento attivo degli ETS nella progettazione e nell’erogazione di servizi pubblici, nel rispetto dei principi di trasparenza, equità e pubblicità.
Particolare valore viene attribuito anche al volontariato individuale, con la previsione di registri dedicati.
Un ruolo strategico viene affidato alla Consulta regionale del Terzo settore, luogo di confronto con la Giunta regionale e composto da rappresentanti del Forum del Terzo settore, del Centro Servizi per il Volontariato, del Consiglio delle Autonomie Locali e da altri enti espressione del comparto. Questo organismo, con funzioni consultive e propositive, avrà anche il compito di promuovere azioni di sensibilizzazione, monitoraggio e ricerca. 
Sono previste misure di sostegno diretto alle attività del volontariato e strumenti volti a favorire la collaborazione tra enti pubblici e Terzo settore, ispirandosi alla centralità delle comunità locali e alla semplificazione dei processi amministrativi”.

“Le iniziative congiunte – è stato precisato – dovranno garantire accessibilità, qualità, equità e – ove previsto – una valutazione dell’impatto sociale.
Le attività degli ETS dovranno esse integrate nella programmazione regionale e settoriale, anche in relazione alla gestione dei beni pubblici e all’applicazione della normativa sui contratti pubblici”.
Per quanto riguarda l’affidamento di servizi con corrispettivo “valgono le regole previste dal codice dei contratti. Le convenzioni con gli ETS potranno essere stipulate solo quando risultino più vantaggiose sotto il profilo sociale rispetto alle offerte del mercato, prevedendo il solo rimborso delle spese effettivamente sostenute.
Previsti anche “strumenti per l’utilizzo gratuito, temporaneo o pluriennale, di beni pubblici inutilizzati, fino a trent’anni, nonché forme speciali di partenariato orientate alla valorizzazione del patrimonio culturale”.
Infine, la proposta “promuove l’accesso del Terzo settore alle risorse europee, in particolare al Fondo Sociale Europeo, anche attraverso strumenti di finanza a impatto. A tal fine viene istituito un Fondo regionale per l’innovazione sociale, destinato a sostenere progetti di inclusione, integrazione e pari opportunità, caratterizzati da un impatto sociale misurabile”. 

Proprio questo aspetto è stato sottolineato in chiusura di conferenza stampa anche da Marrese che ha dichiarato: “Oggi si dimostra chiaramente un’opposizione costruttiva che fa proposte concrete, come con questa Pdl che intende armonizzare e disciplinare meglio il Terzo Settore e valorizzare le associazioni che si muovono in esso.
Un obiettivo importante è quello di dare più forza agli enti e alle associazioni che operano — e che in alcuni casi si sostituiscono all’assenza degli enti pubblici — soprattutto nelle aree più marginali e periferiche, offrendo servizi essenziali alle comunità.
Parliamo di 1.600 associazioni, 50.000 volontari, 7.000 posti di lavoro: quindi una forza concreta che, attraverso questa proposta, riuscirà ad indirizzare anche le politiche regionali, per esempio utilizzando le risorse del FSE, a favore di organismi che nella nostra realtà si impegnano in prima linea. Quindi – ha concluso il Capogruppo di Bd – si tratta di un passo in avanti per lo sviluppo e la crescita della Basilicata”.

Foto di copertina: Marrese e Lacorazza durante la conferenza stampa

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