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Letto “Questo matrimonio non s’ha da fare” ed impedisce alla sposa di raggiungere l’altare. Condannato dal Tribunale
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Cronaca

“Questo matrimonio non s’ha da fare” ed impedisce alla sposa di raggiungere l’altare. Condannato dal Tribunale

E' accaduto a Vietri di Potenza in occasione del matrimonio del Sindaco Christian Giordano con Isabella Tortoriello. Precedentemente l'imputato aveva rivolto minacce man mano che si avvicinava la data del matrimonio

Redazione Web 31 Gennaio 2025
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Venerdì 31 gennaio 2025 – Un uomo di Vietri di Potenza è stato condannato a due mesi di reclusione dalla sezione penale Tribunale di Potenza con l’accusa di minacce aggravate. Persona offesa nel procedimento penale è la moglie del Sindaco di Vietri di Potenza, Isabella Tortoriello.
L’episodio sul quale si è pronunciato il magistrato, avvenne il 24 agosto 2019, giorno del matrimonio del Sindaco Christian Giordano con Tortoriello.
Secondo il capo di imputazione, il giorno del matrimonio l’uomo processato e condannato – difeso dall’avv. Domenico Stigliani – parcheggiò la sua in una stradina davanti all’abitazione della sposa, inibendo quindi il passaggio per recarsi in chiesa e sposarsi.
Si rese necessario l’intervento della Polizia Locale e dei Carabinieri per far rimuovere l’auto che – secondo l’accusa – l’uomo volontariamente aveva parcheggiato ostruendo un vicoletto a pochi metri dalla porta di casa della sposa.

In periodo antecedente al matrimonio, l’uomo aveva pubblicato sui social una serie di post social minacciosi, tanto poi da sfociare – secondo l’accusa – a creare problemi il giorno del matrimonio da parte dello stesso autore dei post.
Oltre ai due mesi di reclusione con pena sospesa – l’imputato è stato anche condannato al risarcimento dei danni nei confronti di Tortoriello, da liquidarsi in separato giudizio, e al pagamento circa 1800 euro di spese legali oltre accessori di legge.

La difesa di Tortoriello ha rimarcato come, da quando l’uomo non veniva eletto in consiglio comunale nel 2017, “ha iniziato una vera e propria azione di persecuzione nei confronti del Sindaco e della sua famiglia”, con la situazione “precipitata con l’avvicinarsi del matrimonio, con minacce ripetute, anche di morte, nei confronti di Tortoriello e del Sindaco mediante la pubblicazione su Facebook di molteplici post”, tutti mostrati in giudizio, del tipo “Questo matrimonio non s’ha da fare”, “Ho solo una data in testa: il 24 agosto”, “la guerra porta guerra, la pace porta pace.. è guerra sia, la pace sia con voi”, “Manca poco, ancora un giorno” e pochi minuti prima del matrimonio, ancora “Finalmente ci siamo” con allegate alcune immagini raffiguranti teschi.

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Durante le udienza, l’avv. Alessandro Singetta – difensore di Tortoriello – ha spiegato come l’uomo “non solo si limitava a scrivere sui social, ma intraprendeva vere e proprie azioni tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, quando il giorno del matrimonio si posizionava davanti l’abitazione di Tortoriello con l’auto bloccando quindi il passaggio per arrivare in Chiesa per la celebrazione”.
Visti i post sui social, la Questura di Potenza per quel giorno era già intervenuta preventivamente, ordinando alle forze dell’ordine di attenzionare l’uomo e intervenire, così come poi accaduto per allontanarlo.

Le indagini sono state portate avanti dal Pubblico Ministero Sarah Masecchia. Il verdetto di condanna è stato emesso nell’udienza del 29 gennaio e letto dal giudice della sezione penale Chiara Maglio.

In un posto su Facebook la dichiarazione del Sindaco Giordano
“Sono felice per mia moglie che, più volte, ha dovuto accettare, in silenzio, i gravi comportamenti di questa persona e dei suoi amici, che, in alcuni casi, hanno coinvolto addirittura nostro figlio.

Lei ha la “grave colpa” di essere moglie di una persona che ha deciso di fare il Sindaco, provando a fare delle scelte utili a tutti, senza piegarsi a certi meccanismi.

Oggi, però, è un giorno bello perché, alla fine, la verità e le azioni giuste prevalgono sempre!“

Fonte: Claudio Buono

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