Domenica 29 dicembre 2024 – Ha destato indignazione non solo a Lauria dove si è verificato il grave episodio l’aver mandato in onda ad alto volume la notte di Natale la canzone “Faccetta Nera”.
Su quanto accaduto interviene il Sindaco di Lauria, Gianni Pittella.
“In merito allo spiacevolissimo episodio occorso in piazza del Popolo nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, e che nelle ultime ore ha acquisito un’eco nazionale, rilanciata dalle più importanti testate giornalistiche, voglio ribadire con forza che la comunità lauriota, le sue istituzioni e il mondo associativo hanno risposto con immediatezza e fermezza a quanto successo, e proprio a seguito di queste prese di posizione si è avuto modo di chiarire quanto successo, e di ricevere le pubbliche scuse e i necessari chiarimenti da parte di chi si è ritrovato coinvolto in quanto accaduto.
Certo, una ferita è stata inferta, alla società lauriota, alla Storia, alla memoria. Ma questa stessa società lauriota che mi onoro di rappresentare ha tutti gli anticorpi democratici per neutralizzare l’increscioso accadimento.
Lo ha fatto in queste ore, lo farà nei prossimi giorni con iniziative di sensibilizzazione volte a far capire a tutte e tutti perché ciò che è successo non deve ripetersi mai più.
Perché al di là dell’immagine mediatica che sta prendendo forma, su una dimensione che è comunque misura della gravità dell’evento, posso garantire che Lauria è e sarà sempre antifascista e antirazzista. In questa comunità non c’è spazio per sentimenti che si oppongono ai valori sanciti nella nostra Carta costituzionale”.
Presa di posizione su quanto accaduto anche da parte della Rete degli Studenti Medi della Basilicata.
“Questo comportamento non può essere ignorato, né liquidato come un semplice scherzo o un atto di goliardia, come in molti descrivono – hanno sottolineato in una nota – poiché richiama simboli e pratiche legati a un passato di oppressione, odio e discriminazione.
La narrazione che tende a sminuire il significato profondo e offensivo di tali azioni va condannata allo stesso modo e con la stessa forza.
Questa normalizzazione è particolarmente preoccupante, perché contribuisce a ridurre la consapevolezza storica delle nuove generazioni e a rendere accettabili atteggiamenti discriminatori”. Gli studenti hanno chiesto di perseguire i responsabili “perché l’apologia del fascismo, non è solo dannosa, ma in Italia è anche reato”.