Martedì 24 dicembre 2024 – Non una cerimonia referenziale ma l’occasione per raccontarci e raccontare trent’anni del gruppo scout Agesci Lavello 1 attraverso le testimonianze di capi educatori di ieri e di oggi.
Questa è stata la cerimonia: voler riavvolgere la bobina per far comprendere questa bella avventura. Far comprendere ai genitori, all’intera comunità di Lavello che educare attraverso il metodo scout è una sfida che si può vincere. Basta crederci. Cosa che hanno fatto i capi scout dell’epoca.
La sfida fu accettata pur sapendo che bisognava rimboccarsi le maniche, scendere in strada, accogliere. Prendere per mano i giovani ed accompagnarli, ciascuno con la propria storia, lungo la strada della vita per farne cittadini responsabili o, per dirla con il fondatore dello scoutismo. lord Baden Powell, “buoni cittadini“.

Ecco perchè la cerimonia per i trent’anni del gruppo Agesci Lavello 1 non è stata un semplice rituale. E’ stata l’occasione per una riflessione sull’essere scout, sulla validità del metodo, sulle sfide future, argomenti che ha affrontato nel suo intervento il Capo Scout nazionale dell’Agesci, Fabrizio Marano, che abbiamo intervistato.
La Luce della Pace. Accesa nella grotta della Natività, a Betlemme, si è moltiplicata in tutta Europa grazie alla staffetta che gruppi scout e adulti scout del Masci anche quest’anno hanno creato per raggiungere tutte le località.
In Basilicata, ovunque c’è un gruppo scout o una comunità Masci (Adulti Scout), questa luce si è moltiplicata passando di mano in mano.
A Matera gli scout l’hanno portato anche nella Caserma dei Vigili del Fuoco.
A Lavello la luce della pace è stata portata in quattro luoghi simbolici e problematici per lanciare un segnale forte.

Lo hanno fatto gli scout per tenere fede alla loro promessa di lasciare il mondo “un po’ migliore di quanto non l’avete trovato” come nel suo ultimo messaggio scriveva Baden Powell, il fondatore dello scautismo.
Lino Robbe, dall’intuito del quale nacque il gruppo scout a Lavello, racconta in questa intervista i trent’anni di attività durante i quali quell’impegno si è cercato di rispettare con un unico scopo: educare i giovani alla pace, alla solidarietà, a porgere la mano a chi ha bisogno, al rispetto dell’ambiente.
Nella giornata nella quale si sono celebrati i trent’anni del gruppo scout Agesci Lavello 1 tante le testimonianze di chi questo cammino ha percorso: non un Amarcod ma un messaggio forte, il loro, lanciato anche ai tanti genitori presenti consapevoli, questi ultimi, che è valsa la pena far vivere ai propri figli quest’esperienza. Un grazie a chi trent’anni fa decise di indossare un foular e tener fede alla promessa.