Sabato 21 dicembre 2024 – “Come parlamentare, ma soprattutto come cittadino lucano, non posso restare in silenzio di fronte alla gravissima emergenza idrica che da anni affligge la Basilicata. È inaccettabile che una regione come la nostra, ricca di risorse idriche, sia messa in ginocchio da inefficienze strutturali e gestionali che penalizzano famiglie, agricoltori, aziende e l’intero sistema economico”.
Lo afferma On. Arnaldo Lomuti, Coordinatore Regionale M5S Basilicata (foto di copertina), che ha presentato un ordine del giorno approvato durante la conversione in legge del decreto-legge sulla tutela ambientale.
Nell’ordine del giorno, – precisa Lomuti – ho chiesto interventi concreti e urgenti.
Innanzitutto, è prioritario ridurre le perdite idriche intervenendo con la manutenzione, la riparazione e l’ammodernamento delle reti di distribuzione.
È necessario sfruttare le risorse del PNRR, come previsto dalla misura M2C4, che si concentra sulla riduzione delle perdite attraverso la digitalizzazione e il monitoraggio delle infrastrutture.
Ho richiesto inoltre che il Governo acceleri l’avanzamento dei progetti già previsti nel Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNIISSI), stanziando risorse economiche adeguate e aggiornando la programmazione. Non possiamo più tollerare ritardi o sottovalutazioni.
Ho insistito affinché sia garantita la sicurezza degli approvvigionamenti per tutta la popolazione, anche nelle aree più isolate e storicamente fragili. È un tema di equità sociale e di dignità: nessuno deve essere lasciato indietro.
I numeri che fotografano la crisi idrica sono drammatici. Oggi, in Basilicata, perdiamo tra il 65% e il 70% dell’acqua immessa nelle nostre reti idriche, contro una media nazionale del 40% già di per sé scandalosa.
Questo significa- afferma Lomuti – milioni di metri cubi d’acqua che si disperdono ogni anno, con sprechi economici e ambientali insostenibili. Solo per la potabilizzazione dell’acqua dispersa, si registrano costi superiori ai 4 milioni di euro per ogni diga. Non si tratta solo di dati: si tratta della vita di migliaia di persone che subiscono restrizioni idriche quotidiane e di un settore agricolo che, senza un approvvigionamento regolare, rischia il collasso.
Questa situazione non è figlia del caso. Le nostre infrastrutture idriche- denuncia Lomuti – sono inadeguate, obsolete e non riescono a rispondere alle necessità di un territorio già fragile, aggravato dai cambiamenti climatici. La prolungata siccità degli ultimi anni ha reso tutto ancora più difficile, ma non possiamo permettere che questa crisi venga gestita con la superficialità del passato.
È una battaglia che porterò avanti con tutte le mie forze”.