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Letto Tre mesi di lavoro per i lavoratori della It&S. Dopo c’è il rischio licenziamenti
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EconomiaLavoro

Tre mesi di lavoro per i lavoratori della It&S. Dopo c’è il rischio licenziamenti

Per Fismic e Confsal Basilicata non più rinviabile un piano industriale chiaro che metta Melfi ancora al centro delle strategie industriali di Stellantis

Redazione Web 20 Dicembre 2024
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Venerdì 20 dicembre 2024 – Nella giornata di ieri,19 dicembre 2024 si è tenuto un incontro in Sede Regionale, alla presenza dei funzionari delle attività produttive, della direzione aziendale di International Trading & Service e Confindustria.
Nell’incontro – si afferma in una nota di Fismic Confsal Basilicata – sono emerse le gravi difficoltà che sta attraversando la IT&S per garantire il mantenimento occupazionale dei suoi lavoratori.
Evidentemente non è ancora ben chiaro alle istituzioni Nazionali e Regionali il difficile momento che stanno attraversando tutte le aziende della logistica, ed evidentemente non è ancora ben chiaro, nonostante come parti sociali lo abbiamo e ancora lo stiamo gridando a tutto il mondo già da molti mesi, che – sollecitano i responsabili sindacali – se non si darà seguito all’azzeramento del costo del contributo addizionale a carico delle aziende sugli ammortizzatori sociali (il famoso 20% per intenderci) in special modo quelle della logistica, a breve ci sarà una catastrofe occupazionale senza precedenti.

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Infatti, nonostante il piano industriale preannunciato il 17 dicembre 2024 al MIMIT con un evidente cambio di atteggiamento da parte di Stellantis, se non si darà seguito a quell’ emendamento ben noto al Ministro Urso, le azienda della logistica saranno comunque costrette, per una oggettiva non più sostenibilità economica a procedere con i licenziamenti collettivi.

Questo – ribadiscono i dirigenti di Fismic e Confsal – non lo possiamo consentire anche in funzione a tutti gli sforzi profusi nel pretendere a quel tavolo di discussione un piano industriale chiaro che metta Melfi ancora al centro delle strategie industriali di Stellantis.
Allo stesso tempo bisogna essere coscienti e realistici nel precisare che prima della totale realizzazione di quel piano industriale, vedrà Melfi attraversare ancora un anno se non due di enormi sacrifici, per questo riteniamo che le istituzioni Nazionali con una forte sollecitazione da parte di quelle Regionali approvino urgentemente e responsabilmente quell’emendamento, dimostrando la stessa responsabilità che queste aziende stanno assumendo rispettosamente nei confronti dei loro lavoratori e nel benessere dell’intera Regione Basilicata, salvaguardando tutti i posti occupazionali nonostante i bilanci delle stesse siano già da tempo sul filo del rasoio.

Va ricordato inoltre che la International trading e Service fu la prima ad essere colpita dalle internalizzazioni da parte di Stellantis, ma nonostante ciò, dopo due anni di massacrante cassa integrazione è ancora qui in sede regionale a firmare un ulteriore proroga di altri tre mesi di CIGS per i suoi dipendenti.
Il concetto fondamentalmente è abbastanza chiaro, che a fronte di un’area, proprio come la zona industriale di Melfi la quale è stata conclamata come “area di crisi complessa industriale” un motivo oggettivo alla radice di forte crisi ci sarà!!
A fronte proprio di questa forte crisi, sono necessari, oltre ai bandi di partecipazione, utili ma non esaustivi, nel tentare di riconvertire e riqualificare le aziende anche a nuove sfide industriali, sono dirimenti, ammortizzatori sociali straordinari che vadano nella direzione di azzerare temporaneamente ma celermente i costi sul contributo addizionale a carico delle aziende, le quali oggi sono distrutte da tali imposte .
C’è bisogno di tempo per resistere a questa aggressiva transizione verso l’elettrico, a nostro avviso anche un po’ confusa e disordinata, ma soprattutto decisa da qualcuno senza un programma serio di investimenti su come affrontarla.

Le aziende – conclude la nota – vanno accompagnate verso la transizione, ma non alla porta, come sta facendo il Parlamento Europeo, ma con degli investimenti mirati alla riconversione e riqualificazione dell’intera filiera dell’automotive, con il necessario supporto di tecnici su come arrivarci.

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