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Stellantis Melfi: bene gli annunci delle vetture ibride ma la vertenza non è ancora chiusa

Lo affermano i responsabili sindacali di Fim Fiom Uilm Fismic Uglm Aqcfr

Redazione Web 19 Dicembre 2024
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Giovedì 19 dicembre 2024 – In una nota congiunta Fim Fiom Uilm Fismic Uglm Aqcfr richiamano l’attenzione sul fatto che la vertenza Stellantis non è affatto chiusa nonostante l’impegno assunto per la produzione di nuove auto nello stabilimento di Melfi.

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Lo hanno affermato nella riunione convocata dalla direzione aziendale Stellantis Melfi con le Organizzazioni sindacali e la RSA di stabilimento. Nell’incontro sono stati comunicati nel dettaglio le assegnazioni produttive per Melfi ed il relativo cronoprogramma.

A partire dal 2025 a marzo – si ricorda nella nota – sarà in produzione la prima DS8 elettrica, a seguire, a giugno entrerà in produzione la nuova Compass elettrica. A fine anno 2025 inizieranno le preserie della Compass mild hybrid; nel 2026, nel primo semestre, partirà la produzione della Compass mild hybrid insieme alla DS7 sia in versione elettrica e mild hybrid. Nel secondo semestre 2026 partirà la nuova Lancia Gamma, anch’essa nella versione elettrica e mild hybrid.

Inoltre l’azienda, sotto nostra sollecitazione, ha dichiarato che al momento il 90% delle aziende dell’indotto hanno acquisito le commesse per le nuove vetture e ha anche dichiarato che non ci saranno ulteriori processi di internalizzazione per quanto riguarda la logistica e, visti i nuovi lanci produttivi, ci sarà una attenzione per il settore, è fondamentale che ci siano i volumi per la saturazione degli impianti e per il mantenimento occupazionale per tutte le aziende dell’indotto.

Nel contempo, per far fronte alle salite produttive e all’addestramento/formazione dei lavoratori, in modo temporaneo, per il 2025, l’azienda ha comunicato che lo stabilimento cambierà organizzazione del lavoro e orari, passando dagli attuali 15 turni a 10 turni, con una riduzione giornaliera dei volumi per far sì che lo stabilimento abbia una continuità produttiva giornaliera su un turno alternato 1°/2° turno.

Come organizzazioni sindacali – si precisa nella nota – riteniamo che con l’annuncio ed il relativo cronoprogramma dei modelli da produrre a Melfi, si debba passare dalle parole ai fatti per la tenuta dell’area industriale di Melfi, poiché visti i tempi di attuazione del programma produttivo saranno richiesti ancora sacrifici ai lavoratori.
Il sindacato ha richiesto di intensificare il piano di formazione e addestramento e di migliorare i cicli produttivi ed i tempi di lavoro, attuando un frequente confronto con i delegati di fabbrica, così da creare una condizione di equità della rotazione del CDS.

In tal senso, abbiamo richiesto a tutte le parti di trovare strumenti che aiutino il reddito dei lavoratori.

Nel frattempo – prosegue la nota – abbiamo richiesto incontri periodici che analizzino in modo puntuale la rotazione dei lavoratori ma soprattutto lo stato di avanzamento della messa in produzione dei nuovi modelli, dichiarando altresì di fare ogni sforzo possibile per anticipare i tempi dei lanci produttivi.

Per quanto concerne l’indotto e la logistica, anche qui al netto delle dichiarazioni, riteniamo che nel cambio di approccio di queste ore si tenga conto, in modo concreto, di questi lavoratori, perché, come più volte dichiarato da noi, in questa sfida epocale tutti devono poter concorrere e nessuno deve rimanere indietro.

In conclusione – affermano i responsabili di Fim Fiom Uilm Fismic Uglm Aqcfr – riteniamo che il Governo nazionale, ad oggi, non possa rimanere spettatore; bisogna che si facciano atti concreti come il ripristino del fondo automotive, l’azzeramento del contributo addizionale a carico dell’azienda ed allo stesso tempo il Governo europeo deve, in tempi celeri, rivedere la norma del CO2 del 1° gennaio 2025, ma soprattutto avviare una azione chiara e concreta per affrontare la transizione che tenga conto del lavoro e dei lavoratori.

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