Domenica 15 dicembre 2024 – “È di ieri la notizia del rapporto choc del Consiglio d’Europa sui Cpr italiani a seguito della visita avvenuta nell’aprile scorso. Il Comitato ha riscontrato anche al Cpr di Palazzo San Gervasio prassi non aderenti alla tutela dei diritti umani e carenze nelle procedure nonché la prassi dell’utilizzo di psicofarmaci con somministrazione attraverso la diluizione in acqua e cibo. Più in generale, il Comitato è molto critico nei confronti della disposizione fisica e della progettazione dei Cpr e in particolare dell’ambiente carcerario.
Questo conferma e rafforza le nostre ragioni sulla chiusura dei Cpr”. Lo affermano Vincenzo Esposito e Silvia Bubbico, della segreteria della Cgil di Potenza.
“Siamo a ridosso della fine dell’anno dalla nostra denuncia e nulla è cambiato. Da tempo – sottolineano – chiediamo la chiusura del Cpr di Palazzo San Gervasio criticando il sistema stesso di detenzione per reati amministrativi per i migranti in attesa dei rimpatri, esclusivamente strumentale per le politiche restrittive e vessatorie del governo nella gestione del fenomeno migratorio.
Ai Cpr -precisano Esposito e Bubbico – si sono affiancati il decreto Cutro, gli accordi con l’ Albania per esternalizzare di fatto le frontiere, la sospensione delle procedure per le persone di nazionalità siriana e la questione legata ai paesi sicuri nonché la gestione dei flussi per lavoro. Senza alcuna visione di insieme e progettuale che tenga conto delle esigenze lavorative, l’ingresso nel nostro paese e l’ ipotesi di affidamento ai tribunali ordinari delle pratiche per la valutazione della richiesta di asilo, sottraendole alle sezioni specializzate.
Il punto evidente – aggiungono – sembra essere la noncuranza nei confronti dei diritti delle persone e l’ urgenza di dare segnali politici confondendo il movimento con l’ azione, invece di ampliare e rinforzare il sistema di accoglienza e i meccanismi di integrazione ad esso correlati così come evidenziato costantemente dal tavolo nazionale asilo.
Eravamo presenti contro il Ddl Cutro, in presidio a garanzia della tutela delle condizioni di permanenza nei Cpr, nelle visite nei Cpr e in protesta per dare solidarietà ai migranti e alla famiglia del giovane Oussama che ha perso la vita nel Cpr di Palazzo.
Ora – concludono Esposito e Bubbico – – torniamo a chiedere la chiusura dei Cpr a tutela dei diritti umani e auspicando un sistema e di meccanismi di gestione del fenomeno migratorio e di accoglienza che tutelino le persone garantendo strumenti di integrazione adeguati ad un paese democratico”.
Foto di copertina: manifestazione di protesta davanti al Cpr di Palazzo San Gervasio














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