Sabato 16 novembre 2024 – “La denuncia della Svimez sulla riduzione di 5,3 miliardi di euro, nel triennio 2025-2027, delle risorse destinate a misure specifiche per il Mezzogiorno e la “bacchettata” della Corte dei Conti al Governo, chiedendo correttivi per superare le criticità rilevate nella fase di avvio della gestione del “Piano strategico ZES unica” allontano sempre di più il Sud e la Basilicata da ogni ipotesi di sviluppo e di nuova occupazione”.
Così il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli (foto di copertina) che aggiunge: “all’assemblea di Confindustria alla presenza di Ministri ed esponenti di Governo abbiamo ascoltato ricette basate su coesione e competitività per superare l’attuale fase di stagnazione dell’economia lucana segnalata dal recente rapporto della Banca d’Italia.
Ma le scelte di politiche nazionali per il Mezzogiorno vanno in tutt’altra direzione.
Persino il sogno della Zes unica del Sud indicata come la “panacea” per ogni problema di industrializzazione ed occupazione – aggiunge Tortorelli – si è infranto sugli scogli della burocrazia ministeriale e da noi su quelli dei crediti di imposta che sono i più bassi rispetto alle altre regioni meridionali.
Una nota positiva viene invece dalla Corte costituzionale, che con la sentenza di questi giorni, ha picconato la legge sull’autonomia differenziata, il “nemico numero uno del Mezzogiorno”, considerando illegittime specifiche disposizioni del testo normativo.
La sentenza ha messo in evidenza come, pur ritenendo fondamentale il ruolo delle autonomie locali, il nostro ordinamento costituzionale non deve essere improntato al regionalismo competitivo ma – ha evidenziato – a un sistema istituzionale solido, cooperativo e solidaristico”.
“Aspettando di leggere nel dettaglio le motivazioni dell’Alta Corte, si è messo già in rilievo come l’elevato numero di materie delegate per intero alle Regioni minino alla radice il principio di sussidiarietà, creando 21 ’staterelli’ autonomi.
Inoltre – ha proseguito il leader della Uil lucana – come avevamo già segnalato con forza durante l’iter di approvazione della legge, definire i livelli essenziali delle prestazioni delegando il governo ed esautorando di fatto il Parlamento è palesemente incostituzionale.
Adesso con il referendum, per il quale sono state depositate 1,3 milioni di firme di cittadine e cittadini, tra i quali decine di migliaia di lucani, daremo l’ultimo colpo a una legge sbagliata e iniqua per costruire, viceversa, un’Italia unita, più giusta, equa e solidale”.
“Ci sono dunque tutte le ragioni per far diventare lo sciopero generale che insieme alla Cgil abbiamo proclamato per il 29 novembre – conclude Tortorelli – oltre al sostegno della piattaforma sindacale, la risposta delle lavoratrici, dei lavoratori, delle popolazioni del Sud alla politica antimeridionalista del Governo”