Sabato 2 novembre 2024 – “Lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il 29 novembre, che acuisce lo scontro sociale nel Paese, richiede anche da parte di Province, Comuni e dell’intero sistema delle Autonomie Locali fortemente colpito dai tagli del Governo, di accrescere l’iniziativa di mobilitazione e contrasto alla manovra del Governo”.
Lo afferma il vice presidente della Provincia di Potenza, Carmine Ferrone (Pd).
“Nella Legge di Bilancio dello Stato per il 2025 – precisa Ferrone – si prevede un taglio secco di 4 miliardi di euro nel triennio, con 570 milioni per il 2025, di cui 140 milioni saranno a carico di Comuni, Province e Città Metropolitane, che saliranno a 290 milioni dal 2026 al 2028 e a 490 milioni nel 2029.
I Comuni dovranno subire un onere di 1 miliardo e trecento milioni di euro tramite tagli che vanno a sommarsi a quelli già avvenuti l’anno scorso.
Diventerà impossibile per i piccoli Comuni continuare a garantire servizi essenziali per i cittadini.
C’è poi – prosegue Ferrone – l’operazione di “macelleria sociale” compiuta contro i pensionati ai quali è concessa l’elemosina di 3 euro in più e delle categorie più deboli.
Si stanno effettuando tagli su sanità, istruzione, servizi pubblici e salari, misure che non faranno altro che aumentare le disuguaglianze in Italia.
Gli effetti più devastanti: perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati causata da un’inflazione da profitti; crescita della precarietà e del lavoro nero e sommerso; tagli ai servizi pubblici, a partire da Sanità, Istruzione, Trasporto pubblico.
Inoltre il taglio di 4,6 milioni al fondo automotive mette in discussione ogni azione per tutelare i posti di lavoro negli stabilimenti Stellantis tra i quali quello di Melfi.
E’ la classica “tela di Penelope” con chi in Parlamento e nelle Regioni prova a rilanciare il comparto dell’auto e chi sottrae le risorse per farlo.
Ci sono dunque – conclude Ferrone – tutte le motivazioni per schierarci dalla parte di Cgil e Uil, come abbiamo già fatto con lo sciopero generale del 18 ottobre dei metalmeccanici, e dalla parte di lavoratrici, lavoratori, pensionati”.