Venerdì 1 novembre – “E’ l’attività del reparto di cardiochirurgia del San Carlo di Potenza diretto dall’ex primario Luzi l’elemento che salva la pagella della sanità lucana redatta da Agenas, impegnata anche quest’anno a valutare le cure erogate ai cittadini da parte di quasi 1400 ospedali italiani pubblici e privati accreditati”.
E’ quanto afferma, in una nota, il Capogruppo di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello (foto di copertina), che così commenta i risultati del Programma Nazionale Esiti pubblicati da Agenas e relativi all’assistenza ospedaliera erogata nell’anno 2023.
“Purtroppo anche l’edizione 2024 della tradizionale classifica degli ospedali italiani ad opera dell’Agenzia del Ministero della Salute” – spiega Vizziello- “non registra in Basilicata alcuna struttura sanitaria di eccellenza, bensì livelli di assistenza ospedaliera a stento sufficienti, con la sola eccezione della cardiochirurgia del San Carlo di Potenza, che rispetto ad alcuni indicatori, come la mortalità per bypass aorto-coronarico, riesce a mettersi alla spalle anche i migliori ospedali del Nord del Paese”.
“L’istantanea di Agenas relativa all’anno 2023 ci dice quindi che è un’eredità pesantissima quella che lascia il Dottor Luzi, che dimostra come i primari dei reparti riescano a fare la differenza soprattutto quando sono adeguatamente supportati nella loro attività sia dal management sanitario sia dal vertice politico delle amministrazioni” -aggiunge Viziello- “condizioni queste che non sempre ricorrono e la cui mancanza finisce inevitabilmente per ripercuotersi sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini”.
““Il Programma Nazionale Esiti(PNE) è da quindici anni un fondamentale strumento di valutazione del rendimento degli ospedali e deve essere sfruttato dalla governance sanitaria per correggere tutto quello che non funziona” -conclude l’esponente di Basilicata Casa Comune-“ effettuando gli investimenti e valorizzando secondo criteri meritocratici le tante validissime professionalità presenti all’interno delle strutture ospedaliere regionali, per garantire ai lucani livelli di cura adeguati alle loro necessità di salute”.