Venerdì 1 novembre 2024 –
“Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha”. È questo lo slogan scelto dai pensionati della Cgil di Basilicata che oggi sono scesi in piazza a Potenza insieme a una rappresentanza degli studenti per protestare contro una legge di bilancio inadeguata, che non tiene conto dei bisogni delle persone. L’appuntamento rientra nella mobilitazione nazionale indetta dallo Spi Cgil e partita il 28 ottobre.
Alla manifestazione di Potenza è intervenuta la segretaria nazionale Spi Cgil, Claudia Carlino.
“Il governo prepara un’altra legge di bilancio che impoverisce il Paese e non possiamo permettercelo. Lo scopo della mobilitazione è mettere al centro la condizione dei pensionati – ha detto il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa – Vogliamo difendere le pensioni, chiedere un fisco più equo, una vera legge sulla non autosufficienza e una sanità pubblica degna di questo nome.
La legge di Bilancio varata dal governo Meloni non dà risposte ai bisogni dei pensionati e dei cittadini e delle cittadine. Una legge di tasse e tagli. I pensionati – ha proseguito Summa – hanno lasciato allo Stato 100 miliardi negli ultimi trent’anni per il blocco dell’indicizzazione e per la tassazione più alta d’Europa.
Nel frattempo non solo non sono stati previsti i 5 miliardi nel fondo sanitario, ma di fatto sono state cancellate le assunzioni previste nella prima bozza di bilancio. Mancano trentamila operatori sanitari tra medici e infermieri, senza i quali è a rischio la tenuta stessa del sistema sanitario pubblico, mentre si aumenta il fondo sulla sanità privata”.
Sulla riforma fiscale Summa ha aggiunto: “Un paese dove i poveri mantengono i più ricchi è un paese ingiusto e iniquo. Non è tollerabile, così come emerso dal rapporto Itinerari previdenziali, che il 40 per cento degli italiani pagano le tasse dell’intero paese”.
Infine dalla piazza dello Spi Cgil un forte no all’autonomia differenziata, “che spezza l’Italia e allarga le diseguaglianze – ha detto Summa – condannando il Sud a una progressiva desertificazione che fa male a tutto il Paese.
Per questo motivo – ha concluso – la mobilitazione continua. Dobbiamo lottare per le generazioni future e per un’Italia più giusta. Il 29 novembre in tutta Italia Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero generale. Uniti nella lotta perché il futuro di tutti noi dipende da ciò che facciamo oggi”.