Venerdì 1 novembre 2024 – Pietro Simonetti (Cseres) interviene sull’annosa questione della bonifica dell’ex Pamafi di Maratea in risposta a quanto dichiarato dal direttore generale del dipartimento Ambiente della Regione, Michele Busciolano (VEDI).
“Ieri è andato in onda nella terza Commissione regionale permanente – afferma Simonetti – una surreale audizione.
Parliamo di quella di Michele Busciolano da qualche tempo dg del Dipartimento Ambiente.
Audito per sapere cosa stavano facendo lui e l’assessorato, ha dichiarato che l’ufficio Provveditorato e’ in “contatto con con i liquidatori coatti per una riduzione dei crediti”.
In realtà – precisa Simonetti – non ha detto cose vecchie, secondo il resoconto sommario pubblicato.
Da tempo l’ufficio ha definito la cifra di transazione con la curatela di liquidazione, qualcosa come 350 mila euro di fronte ad una richiesta milionaria del 2018, transazione firmata e sottoscritta, alla quale non si è dato mai corso in quanto impedita dalla presenza di soggetti privati nel sito che hanno rivendicato l’uso campione per due case.
Dal 2018 – ricorda Simonetti – sono avvenute molte cose: incendi, inchieste e d interventi delle autorità per ottenere il reintegro della proprietà del sito un testa alla Regione, la bonifica del sito .diventata la più grande discarica del medio tirreno con i suoi 8000 mq di rifiuti speciali e pericolosi.
Ma Busciolano non sa o forse non ricorda – afferma Simonetti – dei 500.000 euro del progetto Su.Pr.Eme destinato come primo step alla bonifica dell’ex Pamafi per la realizzazione della Cittadella dell’Ambiente, persi per il mancato recupero della proprietà regionale come quelli relativi alla mancata attuazione del progetto del Centri Nazionale di alta formazione per operatori dell’accoglienza presso Villa Nitti.
Mentre la bomba ecologica di Castrocucco riceverebbe ancora versamenti di rifiuti, – conclude Simonetti – il Dipartimento Ambiente cerca nel passato le irresponsabilità del presente.
Senza fare nulla ovviamente, come il Comune di Maratea”.