Venerdì 18 ottobre 2024 – “Rafforzare il sistema culturale regionale e favorire, in maniera collaborativa, la crescita del nostro territorio e delle nostre comunità”: sono questi gli obiettivi che il governo regionale intende perseguire.
Intervenendo oggi a Matera, nel corso della tavola rotonda dal titolo “Matera, 10 anni di Capitale”, promossa dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 a dieci anni dalla designazione di Matera a capitale europea della cultura per il 2019, il presidente della Regione Vito Bardi ha inteso illustrare “le direttrici di una politica per la cultura” che il governo regionale vuole delineare “per capitalizzare quella esperienza e rilanciare quel ruolo propulsivo della città di Matera, un obiettivo strategico della Regione già enunciato nel Piano strategico regionale, che costituisce uno dei cardini della strategia del nuovo Piano su cui, a breve, ci confronteremo in tutte le sedi”.
“In questa prospettiva – ha aggiunto il presidente – sono chiamate ad agire tutte le organizzazioni che si occupano di cultura, di promozione, di audiovisivo, di turismo, a partire dalla Fondazione Matera Basilicata 2019. Un organismo a cui dedicheremo rinnovata cura anche ipotizzando evoluzioni organizzative e formali”.
“I dieci anni trascorsi dalla proclamazione di Matera Capitale europea della cultura – ha scritto in un messaggio il ministro per la Cultura Alessandro Giuli – ci offrono vari insegnamenti. Innanzitutto, ci ricordano che l’Italia possiede il più grande patrimonio culturale del mondo.
Si tratta di un patrimonio storico, artistico, monumentale e paesaggistico sostanziato da migliaia di siti tra musei, gallerie, chiese, parchi archeologici, complessi monumentali e dimore storiche. La sua diffusione sul territorio è capillare e innerva quella stratificazione di memorie e simboli che nei secoli hanno formato il genius loci italiano. Il nostro Governo ne è ben consapevole e per questo ha investito e continuerà a investire in politiche culturali che nell’interesse delle future generazioni tutelino e valorizzino il patrimonio storico-artistico e naturale nazionale, trasformando tutti i luoghi di cultura in itinerari sociali vivi, capaci di valorizzare il territorio, di rendere comunicante ciò che è isolato, di espandersi dal centro alle periferie e, anzi, di trasformare le periferie in centri pulsanti di cultura, imprese e servizi”.
La manifestazione si è aperta con la proiezione di un video che ritrae i festeggiamenti della folla in piazza San Giovanni nel momento della proclamazione, il 17 ottobre 2014. “Guardando quelle immagini – ha detto Bardi – non vedo come oggi possa esserci chi pensa a Matera fuori dalla Basilicata”.
A parere del presidente della Regione “non vanno minimizzate le azioni poste in essere in questi ultimi anni con il sostegno crescente che la Regione ha offerto al settore culturale incrementando sensibilmente le risorse destinate alle diverse espressioni della cultura.
Siamo ben consapevoli dell’importanza della cultura, del potere della cultura per la coesione sociale e il benessere, della capacità che la cultura ha di mostrare il genio di una comunità ma anche la sua intelligenza e la sua straordinaria umanità, come ricordò David Sassoli nel suo discorso alla cerimonia di chiusura dell’anno di Matera Capitale.
Questa consapevolezza appartiene a tutti, al di là delle appartenenze politiche. Grazie alla cultura possiamo tornare a sognare e desiderare, possiamo immaginare un futuro, affrontare le sfide del nostro tempo, riattivare energie sopite, valorizzare quanto di vivo e propositivo emerge nella nostra società per rivitalizzare le nostre città, rigenerare i nostri borghi, ampliare l’offerta delle nostre coste, valorizzare i nostri giacimenti culturali e conseguentemente la reputazione e l’attrattività di territori e comunità”.
“L’esperienza fatta – ha detto il presidente Bardi – ci impone di fare passi in avanti, di delineare una strategia più avanzata, concreta, focalizzata su di un compito da darci per tradurre le due parole chiave innovazione e creatività quali cardini dell’impegno dei prossimi mesi ed anni. Consolidare e rilanciare l’esperienza di Matera Capitale Europea della Cultura significa candidare Matera e la Basilicata a luogo di produzione della cultura prima ancora che di consumo.
Una proposta innovativa che vuole posizionare Matera e il territorio lucano a laboratorio nazionale, alla creazione di un modello replicabile per tracciare la linea italiana dell’industria culturale e creativa.
Un progetto frutto della capacità visionaria di Raffaello De Ruggeri, fatta propria dal governo regionale, che ha intravisto nella opportunità della ZES l’ambito in cui incardinare una ZES Cultura.
Un disegno che vede pienamente coinvolti anche gli strumenti di programmazione regionale al fine di realizzare un disegno volto ad incentivare e rendere luogo di elezione innanzitutto Matera per le 5 industrie culturali e creative, quelle che hanno come oggetto l’ideazione, produzione, promozione, conservazione, ricerca, valorizzazione e gestione di beni, attività e prodotti culturali”.
“Le altre parole chiave – ha aggiunto ancora Bardi – sono valorizzazione e rivitalizzazione con riferimento alla nostra eredità culturale materiale e immateriale.
Valorizzazione del patrimonio e rivitalizzazione dei luoghi della cultura sono infatti le traiettorie che seguiremo in coerenza con le politiche pubbliche declinate su più livelli, con interventi di protezione e recupero strutturale, architettonico, energetico, digitale e riuso adattivo del patrimonio culturale da concepire in una nuova ottica di inclusione e innovazione sociale. È sempre più forte ed avvertita infatti la correlazione della partecipazione culturale con la qualità della vita in tutte le età. Un approccio questo che è parte integrante dell’Accordo Quadro delle Politiche di Coesione 21-27 dove coesione e benessere costituiscono le altre due parole chiave”.
“Il brand Basilicata Cultura, quale proiezione e prosecuzione del binomio Matera – Cultura, si costruisce con i fatti, dando seguito e piena attuazione – ha concluso Bardi – a quel complesso di iniziative sin qui enunciate.
Ma soprattutto sarà il frutto dalla capacità che il sistema regionale pubblico e privato sarà in grado di esprimere. Non mancano fermenti e desiderio di protagonismo, ne abbiamo avuto già prova nel recente passato con le candidature lucane nell’ambito della competizione per la Capitale italiana della Cultura e con quella attuale di Aliano a Capitale Italiana della Cultura per il 2027, che evidentemente sosterremo, ma anche con le partecipazioni alle competizioni legate all’arte contemporanea e alle celebrazioni nazionali o ad altri eventi ed iniziative su specifiche aree tematiche come i giovani a Potenza o il volontariato a Matera.
Tutte iniziative nate sulla scia e l’esempio di Matera. Tutto questo lavoro si avvale di una conclusiva parola chiave: lavorare insieme. E lavorare insieme vuol dire co-programmare, co-progettare. Con questo intento daremo vita, a breve, ad un Forum della cultura, che partirà da Matera per poi avere altre tappe in regione, con l’obiettivo di condividere il percorso più adatto in grado di attivare un’azione culturale socialmente e culturalmente sostenibile”.