Lunedì 16 settembre 2024 – Lucia, madre e lavoratrice, dopo 10 anni di servizio precario, è stata ingiustamente licenziata durante il suo periodo di maternità.
Il suo contratto di lavoro, in scadenza il 31 dicembre 2023, non è stato rinnovato, nonostante le rassicurazioni ricevute in passato dalla compagnia TotalEnergies.
Questo fatto, avvenuto nel Centro Oli di Tempa Rossa, – denuncia la Uilm – rappresenta una grave violazione dei diritti delle lavoratrici e solleva questioni urgenti sulla protezione delle donne nel mondo del lavoro, specialmente durante la gravidanza.
Lucia, ricordiamo, ha iniziato a lavorare al progetto Tempa Rossa nel 2014 come Assistente di Direzione per Tecnimont, contribuendo significativamente alla realizzazione del progetto durante la fase di costruzione. Concluso il progetto nel 2019, ha continuato il suo percorso all’interno degli uffici Total, lavorando per l’azienda ETS.
Per tutto questo tempo, Lucia ha dimostrato grande professionalità, gestendo anche la delicata fase della pandemia da COVID-19 all’interno del dipartimento dei servizi generali.
Nonostante il suo impegno e le rassicurazioni da parte della Total, nel 2023, durante la sua seconda gravidanza, Lucia si è vista negare il rinnovo del contratto senza alcuna spiegazione.
A causa dello stress e delle difficoltà vissute in quel periodo, Lucia ha subito la perdita del bambino che portava in grembo, aggravando ulteriormente la sua già difficile situazione.
Al momento del suo ritorno, – ricondano i dirigenti della Uilm – Total ha assegnato la sua posizione a un altro lavoratore, aggravando il senso di ingiustizia.
Ciò che rende la vicenda ancora più grave – prosegue la nota sindacale – è che Lucia è stata l’unica lavoratrice a non vedersi rinnovato il contratto, fatto che solleva forti dubbi sulla parità di genere e sulle pratiche discriminatorie applicate.
Nonostante le dichiarazioni pubbliche rilasciate da TotalEnergies al Tg3 Basilicata il 6 agosto 2024, in cui la compagnia si impegnava a trovare una soluzione amichevole, ad oggi non si è concretizzato alcun reintegro né è stata fornita alcuna comunicazione ufficiale in merito.
La storia di Lucia, – affermano i dirigenti della Uilm – è la storia di tutte le donne che ad oggi, in Italia, paese europeo fanalino di coda della natalita’, vivono sotto il ricatto psicologico, che la scelta fra maternità e lavoro, impone. La lotta intrapresa, sotto il nome di “pari opportunità ” deve necessariamente sancire tanto per la maternità quanto per il lavoro, lo status di Diritto di una donna.
Confidiamo in risposte concrete per Lucia, anche come presa di coscienza che la donna è capace di esercitare entrambi i diritti, senza dover necessariamente rinunciare ad uno dei due.
Chiediamo, dunque, con urgenza a TotalEnergies – conclude la nota – di dare una risposta concreta entro la prossima settimana e di procedere al reintegro di Lucia .
È indispensabile sanare questa ingiustizia per evitare ulteriori azioni e manifestazioni. Non è accettabile che, in un paese che si dichiara impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori, non si trovi una soluzione che rispetti i valori della giustizia e della professionalità.