Venerdì 13 settembre 2024 – “Non mi sento rassicurato dalle affermazioni di Tavares sul futuro degli stabilimenti italiani di Stellantis: ne stiamo parlando da tanto tempo, ma non siamo riusciti a mettere allo stesso tavolo, insieme, sindacati, azienda e governo. Ad oggi, non abbiamo certezze e perciò continuiamo a insistere per la convocazione di un confronto alla Presidenza del consiglio, per capire quali sono gli impegni dell’azienda e del governo”.
È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, a margine di UilCamp, un’iniziativa che sta coinvolgendo circa cento giovani del suo sindacato, riuniti in Abruzzo, a Vasto, per parlare di transizione industriale e Intelligenza artificiale.
“C’è un mercato che rallenta e il nostro futuro nell’elettrico non è roseo: dobbiamo dare certezze alle lavoratrici e ai lavoratori.
Peraltro – ha proseguito Bombardieri – continuiamo a insistere sul fatto che le multinazionali che ricevono aiuti non possano delocalizzare a loro piacimento: i sostegni pubblici devono essere condizionati al rispetto di alcune regole.
Ci sono norme e intese con l’Ocse che stabiliscono che la responsabilità sociale delle imprese ha una rilevanza anche per il rispetto dei territori coinvolti ed è necessario che questi principi siano concretamente attuati”.
Il leader della Uil, poi, è intervenuto anche sul tema della manovra economica.
“Quattro mesi fa – ha precisato – facendo i calcoli della massaia, avevamo detto che per questa manovra ci sarebbe stato bisogno di 25 miliardi: siamo stati facili profeti.
Chiediamo, dunque, attenzione alle nostre rivendicazioni e per noi il primo punto resta quello dei salari, oltreché delle pensioni che, negli ultimi anni, hanno subito una riduzione del potere d’acquisto di oltre il 10%.
Ecco perché occorre che sia confermata la riduzione del cuneo fiscale e, inoltre, che si punti sulla defiscalizzazione degli aumenti contrattuali.
Poi – ha sottolineato Bombardieri – se governo e Confindustria volessero accettare la nostra sfida e parlare di competitività nel nostro Paese, affrontando una discussione più ampia sulla contrattazione di secondo livello, che oggi si svolge solo nel 26% delle imprese, noi siamo pronti”.