Martedì 10 marzo 2024 -L’Unicef Basilicata, insieme alla Rete Istituzionale del territorio, sarà sempre a fianco della Scuola, affinché nessun Bambino e nessuna Bambina vengano lasciati indietro, nel rispetto di valori ben espressi nella lettera che nel 1830 Abraham Lincoln scrisse all’insegnante di suo figlio il primo giorno di scuola.
Benché sia trascorso tanto tempo, – scrive nel messaggio la presidente dell’Unicef di Basilicata, Angela Granata – le sue parole conservano un significato profondo che lega con un filo comune scuola e famiglie nella crescita dei nostri ragazzi.
“Caro Maestro, il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio. Quindi, Maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può. Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico. Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri. Gli faccia però anche comprendere che per ogni farabutto c’è un eroe, che per ogni politico disonesto c’è un capo pieno di dedizione.
Gli insegni, se può, che 10 centesimi guadagnati valgono molto di più di un dollaro trovato; a scuola, o maestro, è di gran lunga più onorevole essere bocciato che barare. Gli faccia imparare a perdere con eleganza e, quando vince, a godersi la vittoria. Gli insegni a esser garbato con le persone garbate e duro con le persone dure. Gli faccia apprendere anzitutto che i prepotenti sono i più facili da vincere.
Lo conduca lontano, se può, dall’invidia, e gli insegni il segreto della pacifica risata. Gli insegni, se possibile, a ridere quando è triste, a comprendere che non c’è vergogna nel pianto, e che può esserci grandezza nell’insuccesso e disperazione nel successo. Gli insegni a farsi beffe dei cinici. Gli insegni, se possibile, quanto i libri siano meravigliosi, ma gli conceda anche il tempo di riflettere sull’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni ad aver fede nelle sue idee, anche se tutti gli dicono che sbaglia. Cerchi di infondere in mio figlio la forza di non seguire la folla quando tutti gli altri lo fanno. Lo guidi ad ascoltare tutti, ma anche a filtrare quello che ode con lo schermo della verità e a prendere solo il buono che ne fuoriesce.
Gli insegni a vendere talenti e cervello al miglior offerente, ma a non mettersi mai il cartellino del prezzo sul cuore e sull’anima. Gli faccia avere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli insegni sempre ad avere suprema fede nel genere umano e in Dio.
Si tratta di un compito impegnativo, maestro, ma veda che cosa può fare. È un bimbetto così grazioso, ed è mio figlio”.
Ho sentito il desiderio di condividere con voi questa lettera perché essa, al di là dei segni del tempo, – afferma Granata – ci fa guardare al futuro di alunni e alunne, osservando quali sono nel momento in cui entrano nella scuola e pensando a come potranno essere nella vita, anche e soprattutto grazie alla vostra azione educativa.
Con l’augurio – conclude la presidente Granata – che in ogni occasione noi adulti si sappia interpretare le esigenze e i silenzi di alunni e alunne, abbattendo le barriere generazionali che ci separano oggi più che ieri, con la fiducia che si possa crescere insieme comprendendosi e declinando in tutte le sue possibili sfumature la parola rispetto”.
Foto di copertina: Angela Granata