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Letto Madonna di Viggiano, l’omelia di mons. Carbonaro
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Madonna di Viggiano, l’omelia di mons. Carbonaro

Redazione 1 Settembre 2024
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Viggiano (Pz), domenica 1 settembre 2024 – Di seguito l’omelia di mons. Davide Carbonaro, arcivescovo di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, durante la Santa Messa celebrata in occasione della discesa della “Madonna di Viggiano”, regina delle genti lucane e patrona della Basilicata.

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È fatta di strade che si incontrano la nostra festa di Santa Maria del Sacro Monte di Viggiano, Regina delle genti lucane. Piccoli e grandi sentieri che i nostri padri e le nostre madri conoscevano a memoria. Strade che hanno la mappa non nella carta, ma nel cuore.
Direzioni note perché battute nei secoli, solcate dal sudore della fronte e dal passo sicuro di chi sa cosa raggiungere, chi raggiungere. L’umanità inventò la strada per incontrare il fratello, per conoscere l’ignoto, per salire fino al cuore di Dio.
La Bibbia conosce strade che attraversano la terra e strade che solcano i cieli. In quella pienezza del tempo che l’Apostolo Paolo sugella come l’inizio e il compimento della storia, proprio lui, che per strada incontrò la luce e la voce che vengono dall’alto, ci ricorda come Dio squarciò i sentieri del tempo e della storia e decise di mandare suo Figlio nato da Donna.
Una via nuova, inedita, inaugurata per raggiungerci; già battuta dai profeti che molte volte e in diversi modi, ne avevano offerto tracciati. Ora, quella via di Dio: cercata, desiderata, sperata, si realizza nel Figlio nato da Donna, nato sotto la legge degli uomini, perché l’umanità nella figliolanza adottiva, possa ricevere la nuova legge, quella di Dio che è amore, giustizia e pace. Dietro l’altissimo appellativo di Donna che Paolo e Giovanni riservano alla Madre di Gesù, si rivela la piccolezza e la grandezza di colei che tutte le generazioni chiameranno beata. 

Perché l’amiamo Maria? Perché in lei sentiamo la forza e la bellezza della grazia perduta, che nel suo si libero e amante, ci viene restituita. Perché la sentiamo vicina? Perché Dio ha scelto la sua carne che è la carne della nostra umanità, fragile, piena di contraddizioni, mortale, per stabilire la sua dimora in mezzo a noi.
Perché la seguiamo?  Perché anche lei ha seguito suo Figlio che è via verità e vita, diventando la prima discepola fedele, la credente, colei che raccoglie la Parola e ne indirizza il compimento (“Fate quello che egli vi dirà”).  
Ave vero corpo nato da Maria Vergine, abbi passione per noi, per l’umanità di questo nostro tempo segnata da divisioni e discordie. Santa Maria porgi l’orecchio, ascolta il tuo popolo e la casa di tuo Padre che riconosce la tua bellezza.
Attratti dal tuo sguardo che non ci aliena, desideriamo guardare questa umanità. Il tuo è uno sguardo materno che nella pienezza della fede sta lì, dove l’uomo soffre e muore, come stavi ai piedi della croce, in quel frammento di terra, sul quale è possibile ascoltare e accogliere il dolore delle madri che perdono i loro figli e le loro figlie. Dona alla Chiesa del nostro tempo la tua statura di fede e il tuo stile di amore.

La nostra Chiesa di Basilicata raccolta intorno alla tua icona, venerata e amata dalle genti lucane, rinnova il suo atto di fiducia e di affidamento a te che sei nostra Madre e Maestra. Ti affido i Vescovi e i Presbiteri di Basilicata insieme al popolo di Dio.
Nella piena comunione e corresponsabilità, possiamo costruire il Regno del tuo Figlio, amandoci gli uni gli altri, servendo la Chiesa senza servirsi di essa; lasciando crescere ogni piccolo germoglio di unità e condivisone che tu coltiverai.
Agli uomini e alle donne delle istituzioni politiche e civili, ricorda o Maria, la sollecitudine per i cittadini e le cittadine di questa nostra terra.
Siano al primo posto il bene comune, i bisogni dei giovani che chiedono attenzione per il loro futuro da vivere qui, evitando diaspore che sono davanti ai nostri occhi e che creano rassegnazione.
Siano individuati insieme progetti coraggiosi e lungimiranti che vincano le polarizzazioni e le politiche dei bonus, guardando concretamente alla formazione delle giovani generazioni, alla sanità pubblica e al lavoro precario non come una concessione, ma come un diritto.
Nessun giovane lucano, laureato o diplomato si convincerà, a forza di bonus, a rimanere o tornare in Basilicata. Solo il lavoro e la qualità dei servizi, a partire da quelli sanitari, possono convincere le nuove generazioni a rimanere o tornare e mettere su famiglia.
Guarda o Maria la bellezza di questa terra di Basilicata, un frammento del creato che tu hai scelto come tua casa.
Sia custodita e coltivata non sfruttata e abbandonata. Le risorse siano condivise perché cresca una sana economia circolare che guardi al bene di tutti e non di pochi. Si faccia attenzione alle buone pratiche in atto, oggi imprescindibili nell’agenda della transizione energetica ed ecologica. Siano la comunione e la condivisione a fare la differenza.
Ti chiediamo tutto questo Maria, perché anche tu hai abitato una casa, sei stata attenda ad educare Gesù in umanità e grazia; hai sostenuto san Giuseppe nella fatica del lavoro, ha vissuto le sorti del tuo popolo. 

Si apre ormai davanti a noi la strada del Giubileo dell’Incarnazione. Papa Francesco lo ha indetto come un cammino di speranza per la Chiesa e l’umanità. La nostra terra di Basilicata allarghi i suoi confini, inauguri vie per accogliere i pellegrini qui a Viggiano e in tutti i santuari della Regione, perché sia visibile la testimonianza della nostra fede e siano conosciuti e apprezzati i tesori di cultura e di umanità delle nostre genti lucane.

Desidero annunciare che il prossimo 28 dicembre 2024 alla vigilia dell’apertura del Giubileo nella nostra Diocesi di Potenza Muro Lucano Marsico nuovo, la venerata effige della Beata Vergine di Viggiano Regina della Lucania, sarà traslata presso la Chiesa Cattedrale di Potenza e vi rimarrà esposta fino al 6 gennaio 2025. Possa questa peregrinatio della Madre di Dio nel cuore della nostra chiesa diocesana, rinnovare il dono della fede e ravvivare la speranza. 

Santa Maria, che dal monte oggi sei discesa tra le nostre contrade, custodisci la pace fra i popoli, soprattutto nella terra che i tuoi piedi e quelli del tuo Figlio hanno percorso. Torna ad essere pellegrina di pace dove la divisione e l’odio stanno distruggendo l’umanità, continuando a versare sangue innocente. La recente visita di Sua Beatitudine il Patriarca di Gerusalemme Pizzaballa, ci ha offerto la possibilità di ascoltare la sua testimonianza e la difficile opera di mediazione e di carità, al di là dei confini e delle identità religiose, che stanno compiendo le comunità cristiane di Terra Santa. Una testimonianza dolorosa, ma piena di speranza. La nostra Chiesa di Basilicata ha già offerto al Cardinale la sua solidale partecipazione. Chiedo che si ponga ancora attenzione a questa gravissima emergenza umanitaria.

Madre di Dio di Viggiano, affido ancora a te il mio ministero episcopale in questa amata Chiesa. Guida tu i nostri passi sulla via della verità e della pace, così da essere custodi ed annunciatori di quel Vangelo che sostiene la speranza dentro la storia. 

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